Nina Davuluri, 24 anni, è la prima Miss America di origini indiane, evento che ha riempito di orgoglio postumo anche il grande pubblico indiano. Ma in India difficilmente Nina avrebbe sfondato: colpa del noto complesso Fair and lovely.

La famiglia di Nina proviene infatti dall’Andhra Pradesh, stato dell’India meridionale dove lo sbiancamento progressivo della carnagione locale, portato dalla migrazione degli Arii dall’Asia centrale al subcontinente indiano, non ha stravolto la genetica degli autoctoni come nell’India settentrionale.
Gli Arii, insomma, arrivando nell’attuale India quasi 4000 anni fa iniziarono a introdurre nuovi elementi sociali e culturali che diedero vita ad esempio al sanscrito, alla religione hindu e al sistema delle caste, organizzato in modo che sul gradino più alto rimanessero gli invasori (i “bianchi”), e via via a scendere di importanza fino agli ultimi, i dalit e gli adivasi, gli abitanti originari dell’India – tribali – inevitabilmente scuri, molto scuri.
Il discrimine razziale si è perpetrato costantemente nella società indiana, arrivando ai giorni nostri mascherato dal complesso del Fair and lovely, l’ideale per cui un indiano o un’indiana siano considerati tanto più belli quanto più chiari di carnagione. Condizione che complica gli usi e costumi indiani (si sta molto coperti sia per pudore che per evitare abbronzature imbarazzanti), diventà una variabile importante nei matrimoni combinati e decreta insindacabilmente le prospettive di successo nello show business di Bollywood, colonizzato da eroi ed eroine dalla carnagione chiara.
Da Bollywood si può imparare molto dell’India contemporanea e dando un’occhiata alle foto delle principali star del cinema è lampante la maggioranza schiacciante di modelli di bellezza “bianchi”. Shah Rukh Khan, Aamir Khan, Hrithik Roshan e John Abraham per gli uomini, Katrina Kaif, Karina Kapoor, Priyanka Chopra e Deepika Padukone per le donne, sono assieme a molti altri attori e attrici l’esempio plastico di bellezza al quale il pubblico si ispira.
Ma la maggioranza degli indiani, specie nell’India meridionale, è dotata irrimediabilmente di una carnagione più scura, “problema” al quale l’industria della moda e dell’estetica ha offerto una gamma di prodotti Fair and lovely, appunto. Creme, bagnoschiuma e addirittura detergenti intimi per “schiarire” la pelle e vivere finalmente senza l’onta della carnagione olivastra.
I livelli di follia raggiunti dal terrore della pelle scura sono ben esemplificati da uno spot pubblicitario mandato incessantemente sulle reti indiane.
Un gruppo di donne dalla carnagione chiara, vestite di bianco, si imbarazza ad alzare le braccia a causa delle macchie scure che compaiono dopo la depilazione delle ascelle. Ma grazie ad un deodorante che “nutre la pelle rimuovendo le macchie scure”, possono finalmente alzare le braccia e mostrare al mondo la propria ascella Fair and lovely.
Mai più senza!
Nina Davuluri, 24 anni, è la prima Miss America di origini indiane, evento che ha riempito di orgoglio postumo anche il grande pubblico indiano. Ma in India difficilmente Nina avrebbe sfondato: colpa del noto complesso Fair and lovely.