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Mosca guarda Kabul con la lente tagika


La guerra in Afghanistan non è finita o, almeno, non lo è per la Russia. Sono trascorsi ventisette anni dal ritiro della 40^ Armata sovietica e dal cessate il fuoco, eppure l'attenzione di Mosca per Kabul non è mai calata. Perché?

La guerra in Afghanistan non è finita o, almeno, non lo è per la Russia. Sono trascorsi ventisette anni dal ritiro della 40^ Armata sovietica e dal cessate il fuoco, eppure l’attenzione di Mosca per Kabul non è mai calata. Perché?

Dal 1992, anno della proclamazione della Repubblica Islamica d’Afghanistan, il paese è ricovero per una rete terroristica attiva nelle ex repubbliche della “cintura” meridionale dell’impero sovietico destabilizzando, di fatto, gli interessi politici e commerciali del Cremlino nello scacchiere centro asiatico. Le prime avvisaglie del pericolo sono i miliziani che combattono nella guerra civile tagika, alle quali si aggiune l’IMU, Movimento Islamico dell’Uzbekistan che dalla seconda metà degli Anni Novanta riceve il supporto dal regime dei Talebani.

La 201^

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