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Le fondamenta degli ultimi muri d’Europa sono nel debito tedesco


"Nessuna recinzione, nessun muro impedirà ai profughi di fuggire" affermava un anno fa il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, in seguito alla decisione di Budapest di elevare la barriera di separazione tra l'Ungheria e la Serbia. Politica e media avevano rispolverato, dall'armadio della Storia, l'immagine del Muro di Berlino (emblema del mondo diviso in blocchi) per condannare la politica di contenimento dei flussi migratori di Orban.

I cittadini della Germania dell’Est scalano il muro di Berlino alla Porta di Brandeburgo. 10 novembre, 1989. Reuters

“Nessuna recinzione, nessun muro impedirà ai profughi di fuggire” affermava un anno fa il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, in seguito alla decisione di Budapest di elevare la barriera di separazione tra l’Ungheria e la Serbia. Politica e media avevano rispolverato, dall’armadio della Storia, l’immagine del Muro di Berlino (emblema del mondo diviso in blocchi) per condannare la politica di contenimento dei flussi migratori di Orban.

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