Nato, Stoltenberg: “Fondamentale il ruolo della Turchia”
Il Segretario Generale ricorda l’importanza di Ankara per la Nato. Intanto si normalizzano i rapporti con la Grecia in merito al Mediterraneo orientale
Matteo Meloni Giornalista, è membro del comitato editoriale di eastwest. Si occupa di geopolitica di Medio Oriente e Nord Africa, Stati Uniti, rapporti tra Paesi Nato, di organizzazioni internazionali. Già Addetto Stampa al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lavorato come Digital Communication Adviser alla Rappresentanza Italiana presso le Nazioni Unite a New York.
Il Segretario Generale ricorda l’importanza di Ankara per la Nato. Intanto si normalizzano i rapporti con la Grecia in merito al Mediterraneo orientale
Il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg parla durante una conferenza stampa con il Primo Ministro lituano Ingrida Simonyte dopo un incontro presso la sede della Nato a Bruxelles, Belgio, 3 giugno 2021. Stephanie Lecocq/Pool via REUTERS
“Sì, ci sono differenze. Sì, ci sono disaccordi e discussioni. Ma la Turchia è un alleato importante per la Nato: basta guardare alla sua posizione geografica per rendersene conto”. Le parole di Jens Stoltenberg, Segretario Generale della Nato, sono dirette non solo ad Ankara ma anche agli altri membri dell’organizzazione: senza la Turchia, una serie di questioni, dai migranti allo Stato islamico, sarebbero di difficile gestione per l’Alleanza. Esiste un quadro ben definito e orientato al riallaccio delle relazioni positive con la nazione turca: Stati Uniti e Unione europea sono in prima linea nel definire un nuovo percorso con Ankara, e la Nato è il framework perfetto per le varie istanze esistenti.
Basi aeree e infrastrutture
Stoltenberg è intervenuto al pre evento del summit Nato — che si svolgerà a Bruxelles il 14 giugno — organizzato dal Deutsche Gesellschaft für Auswärtige Politik, Consiglio Tedesco per le Relazioni Internazionali e da Brookings Institution, toccando le tematiche più calde che affronterà l’Alleanza, in particolare l’agenda 2030 per le relazioni transatlantiche. Agenda nella quale la Turchia giocherà un ruolo da protagonista.
“La Turchia è l’unica nazione del Patto nord-atlantico confinante con Siria e Iraq; le sue infrastrutture militari sono state estremamente importanti nella guerra contro l’Isis. Il ruolo svolto da Ankara nella Global Coalition per sconfiggere Daesh è stato fondamentale, permettendo la stabilizzazione dell’area sud”. L’intervento del Segretario Generale punta a riavvicinare la Turchia agli alleati Nato, con i quali sono avvenute diverse frizioni negli ultimi anni, specie con la Grecia.
Le relazioni con la Grecia
E proprio nei giorni scorsi, i Ministri degli Esteri di Grecia e Turchia, Nikos Dendias e Mevlüt Çavuşoğlu, si sono incontrati ad Atene nel tentativo di riappianare le problematiche scaturite in seguito alle ricerche di idrocarburi nel Mediterraneo orientale. Un nuovo rendez vous tra i due Paesi avverrà proprio nel contesto Nato, al summit del 14 giugno con un faccia a faccia direttamente tra Kyriakos Mitsotakis, Primo Ministro greco e Recep Tayyip Erdogan, Presidente turco.
L’avvio di nuove discussioni è stato positivo, con le due nazioni che hanno indicato 25 tematiche da rafforzare. Dalla cooperazione al miglioramento dei rapporti bilaterali, “la Turchia è pronta al dialogo senza precondizioni”, ha detto Çavuşoğlu. Per Dendias, l’obiettivo del primo meeting organizzato è quello di “tornare ad una graduale normalizzazione nelle relazioni”.
Nel suo intervento, Stoltenberg ha ricordato che “la Nato è stata capace di mettere in atto un meccanismo che permette la de-escalation tra Grecia e Turchia, finalizzato a minimizzare i rischi di incidenti. Per me, questo è un perfetto esempio di come la Nato regolare le differenze tra Alleati”.
Il Segretario Generale ricorda l’importanza di Ankara per la Nato. Intanto si normalizzano i rapporti con la Grecia in merito al Mediterraneo orientale
Il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg parla durante una conferenza stampa con il Primo Ministro lituano Ingrida Simonyte dopo un incontro presso la sede della Nato a Bruxelles, Belgio, 3 giugno 2021. Stephanie Lecocq/Pool via REUTERS
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