L’ossessione cinese del controllo della stampa libera. Trovato un accordo per la tassa sugli immobili. La Corea del Sud vuole dichiarare conclusa la guerra con la Corea del Nord. L’invecchiamento della popolazione giapponese
Cina: trovato un accordo per la tassa sugli immobili
Sono stati mesi difficili per il settore immobiliare in Cina, uno dei pilastri più importanti dell’economia del Paese. La decisione del Governo centrale di non soccorrere il colosso dell’immobiliare Evergrande, con debiti in sofferenza, ha mostrato che l’immobiliare non è più considerato ‘sacro’ – per quanto non si sia ancora visto l’impatto sull’economia cinese del fallimento di questo gruppo. Ma non è l’unico grosso cambiamento: dopo anni di discussioni (iniziate nel 2003) e tentativi di trovare misure che non soffochino l’economia né la necessità dei governi locali di avere una buona fonte di reddito dalla vendita dei terreni, ecco che è stata annunciata un’imminente tassa sull’immobiliare. O quasi. L’ostilità a questa imposta è infatti tale da aver portato il Governo a lanciare dapprima un progetto pilota, solo in alcune regioni, non ancora annunciate. La crescita dell’immobiliare negli ultimi trent’anni è stata di più del 2000% portando quindi a inquietanti livelli di speculazione, ma l’imposta aggiuntiva si è scontrata con l’opposizione anche all’interno del Partito (i cui membri sono loro stessi proprietari immobiliari). Dunque, decisione salomonica: progetto pilota, solo in alcune località, e tasse applicate a immobili residenziali e non, ma non ai terreni agricoli, o alle abitazioni costruite su terreni agricoli in modo legittimo. L’incarico di stilare la lista delle località pilota spetta al Consiglio di Stato, e sarà poi rivista dopo cinque anni. Il timore è che una tassa sull’immobiliare possa portare a un crollo dei prezzi, con un impatto negativo sui risparmi popolari, che sono in gran parte investiti in questo settore: si calcola infatti che circa il 90% delle famiglie cinesi possegga una casa, o per uso familiare o per investimento. Al momento, solo chi ha case di lusso o seconde case nelle municipalità di Shanghai e di Chonqing è tassato, ma si tratta di imposte ridotte: 0.4% e 1.2% rispettivamente. La percentuale della nuova imposta non è stata resa nota.
Voto: 7 al Governo cinese per questi tentativi di fiscalità intelligente. Tassare l’economia improduttiva (in modo equilibrato) spinge la componente dinamica del sistema a maggiori investimenti e quindi produce crescita.
Cina: nuova stretta sui media
La Cina è entrata in un periodo ancora più delicato del solito, i dodici mesi precedenti il prossimo Congresso plenario del Partito comunista. Questa scadenza quinquennale è la più importante del calendario politico del Paese, e porta a manovre preparative complicate. Data l’opacità del Partito, si sa solo che durante il Congresso dovrebbe essere stabilito il terzo mandato di Xi Jinping (che ha tolto il limite di due mandati) e verrà rinnovato il Politburo. Per assicurarsi che tutto ciò avvenga senza imprevisti, ecco un ennesimo giro di vite sulla stampa, a cui sono state fornite nuove direttive su cosa sia pubblicabile. Non sarà più possibile riprendere notizie che escono sul gruppo Caixin Media, uno dei più rispettati. L’amministrazione del cyberspazio cinese ha pubblicato una lista che dettaglia quali media, account social e agenzie governative possono essere riprese, per un totale di 1300 unità. Questo significa che nessuna notizia riportata da Caixin, o da altri media che non fanno parte dei 1300, possa apparire sui portali internet più utilizzati, come Sina.com. Se il controllo delle informazioni è uno dei perni della governance cinese, lo è ancora di più nell’anno pre-Congresso.
Voto: 3 al Governo cinese, che ha l’ossessione del controllo della stampa libera.
La Corea del Sud vuole dichiarare conclusa la guerra
La Guerra di Corea, durata dal 1950 al 1954, e combattuta dalle forze del Nord (che invasero il Sud) appoggiate dalla Cina, e dalle forze del Sud, appoggiate da una missione Onu diretta dagli Stati Uniti, non si è conclusa con un trattato di pace, ma solo con un armistizio. Ora, Seul sta mettendo crescente pressione su Washington affinché si possa, finalmente, firmare la pace, e fare in modo che la Corea del Sud possa anche rivedere il suo servizio militare (tre anni obbligatori per tutti gli uomini dopo i 18 anni, con crescenti ma ancora minime esenzioni per obiettori di coscienza), impegnarsi per denuclearizzare la penisola, e ridurre l’investimento in armamenti a cui si è votata fino ad oggi. Il Presidente coreano, Moon Jae-in, ha già proposto alle Nazioni Unite che si proceda verso un trattato di pace, e ha proposto più volte la ripresa del dialogo con Pyongyang. Gli Stati Uniti sembrano però restii a ritirare le truppe Usa dal territorio sudcoreano, poco convinti che basti un trattato di pace a rendere la Corea del Nord un vicino affidabile.
Voto: 8 al Governo della Corea del Sud. È venuto il tempo di provare a fare la pace!
Giappone: come gestire l’invecchiamento della popolazione
Il Giappone sta dimostrando che il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione che lo caratterizzano possono essere gestiti, mantenendo alta la qualità della vita delle persone in età elevata. Circa il 25% della popolazione giapponese è al di sopra dei 65 anni di età, un dato demografico che ha costretto la sanità nazionale a trovare un modo per diminuire l’ospedalizzazione e migliorare lo stato di salute di questo gruppo di cittadini – un bisogno rivelatosi ancora più urgente nel corso della pandemia. Tramite progetti di cure integrate, che prevedono che gli anziani siano seguiti a domicilio da nutrizionisti e infermieri, è stato possibile diminuire il numero di persone che soffrono di un secondo infarto, passando dal 10% nel 2017 al 3% nel 2020. Il Sistema di cure integrate a lungo termine, introdotto nell’anno 2000 al fine di coordinare gli aiuti finanziari agli over 65 per cure mediche e socializzazione, ha portato a risultati così positivi che il Paese sta cercando ora di promuoverlo a modello internazionale per intensificare la prevenzione e garantire una buona qualità della vita anche in età più avanzata.
Voto: 9 al Governo giapponese. Ecco un modello intelligente e alternativo di gestione dell’invecchiamento della popolazione. Che non preveda assurde rincorse demografiche, insostenibili nel lungo periodo del pianeta terra…
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di novembre/dicembre di eastwest.
Puoi acquistare la rivista in edicola o abbonarti.
L’ossessione cinese del controllo della stampa libera. Trovato un accordo per la tassa sugli immobili. La Corea del Sud vuole dichiarare conclusa la guerra con la Corea del Nord. L’invecchiamento della popolazione giapponese