6 febbraio 2018 – Le notizie della settimana in Italia
Depositate le liste al Viminale: corrono in 42
Questa settimana, a Roma, sono stati depositati i simboli ufficiali che vedremo nella scheda elettorale alle prossime elezioni, il 4 marzo. 42 le liste in corsa, 35 in Italia e 7 all’estero. Rispetto agli 84 contrassegni che risultavano ammessi dopo il primo esame del ministero dell’Interno, c’è stata una riduzione del 50%. Causa: la necessità, per le nuove liste (ovvero quelle senza rappresentanza politica nell’attuale parlamento), di raccogliere le ormai note 24mila firme. Fino all’8 febbraio, invece, ci sarà tempo per pubblicare sul sito del Viminale i nomi dei candidati per ciascun collegio, ma sappiamo già che la scheda elettorale non sarà unica a livello nazionale, in quanto ci saranno partiti che si presentano in tutti i collegi (o circoscrizioni), e partiti che si presentano solo in alcuni. Per ciò che concerne le coalizioni, vediamo il centro destra – formato da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia – presentarsi con un unico programma elettorale. Diversa la situazione per PD, +Europa, Civica popolare e Insieme, che hanno scelto di procedere ognuno con i propri propositi al fine di costituire un dibattito più costruttivo ed eterogeneo.
Fuori dalle coalizioni, troviamo a destra Casa Pound, che punta espressamente a abbandonare l’euro; Italia agli italiani (gruppo costituito da Forza Nuova e Fiamma Tricolore), con a capo Roberto Fiore che parla di resistenza nazionale contro l’invasione di migranti; Destre Unite; Blocco nazionale per le libertà. Dall’altro lato del “semicerchio”, oltre a Liberi e Uguali, è confermata la presenza della lista dell’ex magistrato Antonio Ingroia, che si presenta a questa tornata elettorale con la formazione politica Lista del popolo per la Costituzione. Su questo versante, anche Potere al Popolo; Per una sinistra rivoluzionaria; Partito comunista. Tra le liste che si presentano solo all’estero e per le quali non c’è obbligo di indicazione di programma e capo politico: Maie- Movimento associativo italiani all’estero (che, a differenza di altre liste, ha presentato il programma); Unital (Unione Tricolore America Latina), W la Fisica; Movimento delle Libertà; Unione sudamericana emigrati italiani; Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia (all’estero con un unico simbolo).
La lotta all’evasione registra nuovi record
Questa settimana Ernesto Maria Ruffini, direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, ha presentato i risultati dell’anno che si è da poco concluso, annunciando un aumento del 5,8% rispetto al 2016 nell’attività di recupero dell’evasione fiscale. Questo ha riportato nelle casse dello Stato un totale di 20,1 miliardi di euro. La definizione agevolata delle cartelle, la cosiddetta rottamazione, ha garantito nel 2017 un gettito di 6,5 miliardi di euro, cifra che ha portato a 12,7 miliardi il dato annuale di Agenzia delle Entrate-Riscossione. Secondo Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, la riscossione in crescita è un fenomeno strutturale, ed è fondamentale continuare con la strategia delle riforme. I risultati confermano la ripresa, e ciò permette di guardare al futuro con maggiore fiducia. D’accordo anche il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: «Si è fatto il possibile, si può dire che si poteva fare di più, ma le condizioni del ciclo economico ci chiedono di fare di più, soprattutto per giovani, donne, Mezzogiorno, dove lavoro e investimenti fanno più fatica», ha concluso il Premier, che ha così sottolineato la necessità di impegnarsi per ridurre ulteriormente la pressione fiscale a partire dalle tasse sul lavoro. Questa crescita, considerata record da molti analisti, però, rende meno verosimili le ricette di molti partiti che, in campagna elettorale, stanno attribuendo alla lotta all’evasione incassi miracolistici: difficile fare più di così….
Amazon brevetta il braccialetto elettronico
Questa settimana il gigante dell’e-commerce lanciato da Jeff Bezos ha brevettato un sistema per velocizzare la ricerca dei prodotti stoccati nei magazzini da parte dei dipendenti: si stratta del braccialetto wireless, che è in grado di monitorare con precisione dove si mettono le mani, vibrando per guidarle nella giusta direzione e controllando di fatto tutti i loro movimenti. Si tratta di un sistema basato su tre fattori: 1) il braccialetto, indossato dal lavoratore; 2) i trasduttori a ultrasuoni, posizionati nell’ambiente circostante e comunicanti con il braccialetto; 3) il modulo di gestione, che permette di tracciare i movimenti. Il prossimo step, suggerisce il brevetto, è l’automazione totale dei processi, che allo stato attuale, tuttavia, trasformerebbero sostanzialmente gli uomini in macchine controllate. Amazon ha chiarito che si tratta di un’iniziativa sperimentale e non ne è prevista l’applicazione, ma i garanti della privacy di tutto il mondo sono già sul piede di guerra. In effetti, dare impulsi all’uomo per guidarne i movimenti sembra veramente troppo…
Questa settimana, a Roma, sono stati depositati i simboli ufficiali che vedremo nella scheda elettorale alle prossime elezioni, il 4 marzo. 42 le liste in corsa, 35 in Italia e 7 all’estero. Rispetto agli 84 contrassegni che risultavano ammessi dopo il primo esame del ministero dell’Interno, c’è stata una riduzione del 50%. Causa: la necessità, per le nuove liste (ovvero quelle senza rappresentanza politica nell’attuale parlamento), di raccogliere le ormai note 24mila firme. Fino all’8 febbraio, invece, ci sarà tempo per pubblicare sul sito del Viminale i nomi dei candidati per ciascun collegio, ma sappiamo già che la scheda elettorale non sarà unica a livello nazionale, in quanto ci saranno partiti che si presentano in tutti i collegi (o circoscrizioni), e partiti che si presentano solo in alcuni. Per ciò che concerne le coalizioni, vediamo il centro destra – formato da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia – presentarsi con un unico programma elettorale. Diversa la situazione per PD, +Europa, Civica popolare e Insieme, che hanno scelto di procedere ognuno con i propri propositi al fine di costituire un dibattito più costruttivo ed eterogeneo.