Oltre il petrolio
Ma chi l’ha detto che l’economia russa dipende solo dal petrolio? Pochi lo sanno, ma il Paese sta diventando il primo esportatore di grano al mondo...
Ma chi l’ha detto che l’economia russa dipende solo dal petrolio? Pochi lo sanno, ma il Paese sta diventando il primo esportatore di grano al mondo…
È innegabile che l’economia russa stia soffrendo per i bassi prezzi del petrolio. Come tutti i paesi produttori ed esportatori; anzi, la Russia sta soffrendo meno di altri paesi. Per diversi motivi. Il costo di produzione è minore rispetto a paesi come il Venezuela, ma soprattutto la dipendenza dal petrolio, contrariamente a quanto molti credono, non è poi così schiacciante. Non è, per esempio, come in Angola, dove il contributo dell’export di petrolio al Pil del Paese tocca il 66%. E nemmeno come in Libia, Iraq e Arabia Saudita, dove le vendite del petrolio raggiungono la metà del Pil (rispettivamente, 54%, 47% e 45%). Il contributo dell’export del petrolio al Pil russo è solo il 9%, meno della Norvegia, con il suo 11%. Ma va precisato che gli introiti da petrolio e gas hanno costituito ben il 43% del budget federale russo nel 2015, mentre tutto il settore energetico ammontava al 63% dell’export russo. Questi sono i dati che emergono dalla presentazione del Ministero dell’Energia russo del 9 marzo. Da tempo la Russia sta cercando di uscire dall’eccessiva dipendenza della sua economia dal settore energia, ma con i prezzi del petrolio sopra i 100 dollari a barile (e, quindi, anche alti prezzi di gas) aveva la vita facile. Si parla da tempo d’innovazione, e ci sono stati alcuni risultati, ma oscurati dai fiumi di petroldollari.
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