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L’omicidio Lankesh e la minaccia dell’ultrainduismo


L’uccisione a colpi di arma da fuoco della giornalista indipendente Gauri Lankesh dimostra come l’ultrainduismo in India minacci sempre di più la libertà di opinione e il governo non sappia, o non voglia, reagire.

Persone che protestano per l'omicidio della giornalista indipendente Gauri Lankesh, uccisa a colpi di pistola fuori dalla sua abitazione a Bangalore. REUTERS/Cathal McNaughton

L’uccisione a colpi di arma da fuoco della giornalista indipendente Gauri Lankesh dimostra come l’ultrainduismo in India minacci sempre di più la libertà di opinione e il governo non sappia, o non voglia, reagire.

Lo scorso 5 settembre la nota giornalista indiana Gauri Lankesh è stata uccisa a colpi di pistola davanti alla porta della sua residenza a Bangalore, nello stato indiano del Karnataka. Lankesh, 55 anni, dirigeva il tabloid locale in lingua kannada Gauri Lankesh Patrike («Il giornale di Gauri Lankesh»), famoso nella regione per l’incessante critica senza sconti ai potenti di turno, in particolare agli esponenti della destra ultrahindu e ai sostenitori dell’Hindutva: la dottrina dell’estremismo hindu che ispira tutte le sigle dell’ultrainduismo extraparlamentare e gran parte dei politici del Bharatiya Janata Party (Bjp), il partito del primo ministro Narendra Modi.

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