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ONU: 15 maggio 2023 prima commemorazione della Nakba palestinese


Per la prima volta all’Onu è stata commemorata la Nakba, lo sfollamento di massa dei Palestinesi dalle loro case settantacinque anni fa, ricordato ogni 15 maggio dalla popolazione palestinese come “il giorno della catastrofe”. Oltre agli Stati Uniti sono stati quarantacinque i paesi che hanno deciso di non aderire all’evento organizzato dall’ONU

Per la prima volta nella sua storia, lunedì l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha commemorato la Nakba palestinese. Con la giornata della Nakba ogni 15 maggio, i palestinesi ricordano quello che chiamano “il giorno della catastrofe”, per piangere la creazione dello Stato di Israele nel 1948 e la conseguente distruzione dei villaggi palestinesi e lo sfollamento di 700.000 palestinesi che da allora sono diventati rifugiati. In occasione infatti della creazione dello stato ebraico, i nuovi cittadini israeliani sono rientrati nelle città che dichiaravano abitate dai loro avi e hanno preso le case che abitavano i palestinesi. Alcune, dicevano, erano quelle di famiglia, abbandonate secoli prima, altre invece senza alcun legame se non ideale. E così i palestinesi sono stati letteralmente cacciati dalle case, dai villaggi, diventando profughi sia nella terra che abitavano, sia nei paesi arabi vicini.

La storiografia contemporanea, dopo una prima negazione della Nakba, sembra accettare l’idea della cacciata dei palestinesi. In una dichiarazione pubblicata sul suo sito, l’ONU ha affermato che “Quest’anno ricorre il 75° anniversario dello sfollamento di massa dei palestinesi noto come la Nakba o la catastrofe. Il Comitato delle Nazioni Unite per l’esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese (CEIRPP) commemorerà il 75° anniversario della Nakba presso la sede delle Nazioni Unite a New York”.  Una decisione che non ha mancato di innescare polemiche e prese di posizione contrarie. L’amministrazione americana di Biden ha subito preso le distanze dall’evento, non partecipandovi, pur non rinnegando la sua assistenza finanziaria ai rifugiati palestinesi. Gli Stati Uniti “non hanno partecipato a questo evento organizzato dal Comitato sui diritti inalienabili del popolo palestinese, e non abbiamo mai programmato di partecipare a questo evento”, ha detto il portavoce della Missione statunitense all’ONU Nathan Evans.

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