I lavori del parlamento indiano sono sempre influenzati da una variabile fissa, manifestazione più alta dell’assetto democratico che trova in India forme di applicazione peculiari: l’ostruzionismo.

Per motivi logistici ed esigenze temporali dilatate, l’assemblea della democrazia più grande del mondo si riunisce tre volte all’anno per discutere e – talvolta – approvare le nuove misure legislative della Repubblica indiana. Da febbraio a maggio (sessione del budget), da luglio a settembre (sessione del monsone) e tra novembre e dicembre (sessione invernale), i parlamentari indiani sono chiamati alla Rajiya Sabha (Camera Alta) e alla Lok Sabha (Camera Bassa) per deliberare le prossime mosse della gestione della cosa pubblica.
Il clima, a memoria d’uomo, è raramente abbastanza disteso per uno svolgimento dei lavori sereno ed efficace, e le sedute parlamentari si trasformano puntualmente in show tragicomici di dissenso intransigente, una comica guerra di trincea tra maggioranza ed opposizione.
Stamattina, ad esempio, nascosta tra i titolini a fondo pagina, una notizia elenca le motivazioni del dissenso di giornata: il Bjp protesta contro il presunto coinvolgimento di Robert Vadra – marito di Priyanka Gandhi, figlia di Sonia – in una truffa immobiliare; l’unione dei partiti di sinistra del Left Front protesta contro una presunta truffa sul solare in Kerala; i parlamentari contro la divisione dell’Andrha Pradesh hanno urlato slogan ed insulti; il Bjp si è lamentato per il trattamento riservato ad Arun Jatley, portavoce del partito conservatore bloccato dalle autorità prima che riuscisse a raggiungere il distretto di Kishtwar, in Jammu e Kashmir, dove da venerdì scontri tra comunità musulmana ed hindu hanno lasciato sul campo tre morti e decine di feriti.
Risultato: lavori sospesi fino a domani, un classico delle sessioni parlamentari indiane.
L’archivio di Youtube è ricco di documenti “storici” destinati a cristallizzare nel tempo digitale le gesta parlamentari di Delhi.
Qui, ad esempio, potete vedere i delegati indiani all’opera durante una discussione di “civil rights issues” qualche anno fa. Mentre qui c’è una piccola performance in “inglese” di Lalu Prasad, istrionico parlamentare del Bihar che, purtroppo per noi non fluenti in hindi, si esibisce in interventi da stand up comedian quasi esclusivamente in hindi.
Il piccolo stralcio linkato, comunque, rende l’idea.
I lavori del parlamento indiano sono sempre influenzati da una variabile fissa, manifestazione più alta dell’assetto democratico che trova in India forme di applicazione peculiari: l’ostruzionismo.