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Pasolini e l’India: una confessione


Il 2 novembre 1975 uccidevano Pier Paolo Pasolini. Nelle varie commemorazioni e ricordi postati su Facebook mi ha colpito quello di Bruno Lo Turco, professore del dipartimento di Lingue Orientali (si chiama ancora così?) alla Sapienza di Roma.

Il 2 novembre 1975 uccidevano Pier Paolo Pasolini. Nelle varie commemorazioni e ricordi postati su Facebook mi ha colpito quello di Bruno Lo Turco, professore del dipartimento di Lingue Orientali (si chiama ancora così?) alla Sapienza di Roma. Aveva postato un video che non sapevo nemmeno esistesse: Appunti per un film sull’India, 30 minuti di riprese e commenti di PPP in India, nel 1968.

Il documento, a tutti gli effetti storico, è incredibile. Mostra un’India che non c’è più ma affronta problemi che, oggi come allora, attraversano il paese (come i rapporti tra caste, il controllo delle nascite, l’idea di progresso del paese). E lo fa usando come espediente l’idea di film che aveva in testa: una pellicola dove un ricco maharaja, vedendo dei tigrotti morire di fame, come gesto estremo a riprova della sua Fede, si immola per sfamare i tigrotti, lasciando tutta la sua famiglia senza una guida, destinata ad un’esistenza sul lastrico.

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