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Pechino 2022, Peng Shuai casus belli del boicottaggio?


Il caso della tennista cinese che ha accusato di molestie sessuali l'ex vicepremier della Repubblica popolare è diventato un affare diplomatico che potrebbe ostacolare le Olimpiadi invernali di Pechino

Il caso della tennista cinese che ha accusato di molestie sessuali l’ex vicepremier della Repubblica popolare è diventato un affare diplomatico che potrebbe ostacolare le Olimpiadi invernali di Pechino

“Il caso Peng Shuai non è un caso diplomatico”. Il Governo cinese ha provato a dirlo dall’inizio. Ma la realtà è che il caso Peng è diventato un grande caso diplomatico. Con al centro la possibilità di boicottare, quantomeno a livello di rappresentanza diplomatica, i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. La sparizione dell’ex tennista subito dopo la pubblicazione e la rimozione di un lungo post su Weibo nel quale raccontava di essere stata molestata sessualmente da Zhang Gaoli, ex vicepremier della Repubblica popolare, è una storia che si è gonfiata giorno per giorno. Era partita come un’accusa di abusi e di richiesta di un’indagine, per passare poi alle voci sulla localizzazione e la libertà di movimento dell’ex campionessa cinese. Per poi rischiare di diventare il casus belli del boicottaggio olimpico del secondo evento a cinque cerchi in meno di 14 anni a essere organizzato nella capitale cinese.

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