Mentre in patria Xi Jinping rafforza i suoi fedelissimi nell’esercito, all’estero fa tappa in Sardegna. Visita al sito archeologico di Pola, dove Pechino ha investito in un laboratorio per le smart city, via Huawei e poi in serata ha incontrato – in una cena informale – il premier Matteo Renzi (“onorato della sua presenza”).
Xi Jinping appena sbarcato si è recato al sito archeologico di Nora. “Dopo la mia visita di oggi spero vengano tanti cinesi qui: ci sarà un grande ritorno di immagine dal punto di vista turistico con molti che, vendendo le immagini del mio viaggio, si incuriosiranno”, ha detto il presidente cinese, accompagnato dal governatore della Sardegna Francesco Pigliaru.
Il presidente cinese, fresco di una “vittoria” interna all’ultimo plenum del partito, è parso ispirato dalle bellezze dell’isola. “In una mano la natura e nell’altra la tecnologia”, ha detto Xi di fronte alla laguna e ai mosaici romani in prossimità del parco tecnologico che ospita il centro di ricerca Crs4 con il quale da poco il colosso cinese Huawei ha stretto un accordo da 20 milioni di euro per la ricerca comune su “smart and safe city”.
Quest’ultimo, poco prima della visita, aveva specificato: “Vogliamo affermare il nostro export, attrarre investitori internazionali, far arrivare turisti cinesi che qui troverebbero ambiente e qualità della vita unici al mondo. Il rapporto della Sardegna con la Cina è molto solido e si sta intensificando anche dal punto di vista commerciale ed economico, soprattutto nei settori Ict e agroalimentare” ha sottolineato Pigliaru con un chiaro riferimento proprio a Huawei, gigante dell’alta tecnologia che ha scelto il parco tecnologico di Pula per i suoi investimenti.
Non solo perché la sarda Alimenta, esporta il 95% della sua produzione di latte ovino in polvere per neonati in Cina e grazie a un accordo societario con la cinese Blu River Dairy ha programmato investimenti per 40 milioni nei prossimi 10 anni in Sardegna.
“Per noi – ha detto il governatore – è un grande onore ospitare nella nostra terra il presidente Xi Jinping ed è un’occasione per far apprezzare qui le nostre eccellenze e creare i presupposti per altri importanti accordi commerciali. Abbiamo rilanciato il gemellaggio con l’isola di Hainan e con la missione in Cina abbiamo avviato altre importanti prospettive”
Secondo i dati del ministero degli Affari esteri, in termini di scambi commerciali l’Italia rappresenta il 15° partner commerciale della Cina a livello mondiale e 4° a livello europeo. Il settore di punta è quello della meccanica strumentale, seguito dalla moda e dal settore auto.
Nel 2015 l’interscambio tra Italia e Cina, secondo i dati Eurostat, “è stato pari a 38,6 miliardi di euro, in crescita dell’8,47% rispetto al 2014, con un aumento delle nostre importazioni di circa il 12,3% (28,15 mld di euro) e una tendenza sostanzialmente invariata delle esportazioni (-0,68%, per un totale di 10,42 mld di euro)”.
In generale Cina e Italia hanno sottoscritto accordi programmatici improntati soprattutto all’innovazione e alla tecnologia (in Sardegna la Cina ha investito anche nel settore sportivo); sicuramente nel seppur informale incontro i due leader avranno discusso anche di questi aspetti, così come dell’iniziativa “Business Forum Italia/Cina” inaugurato proprio da Renzi e Xi Jinping nel giugno 2014 e rilanciato all’inizio del 2016.
Non è un caso, inoltre, che Xi Jinping abbia fatto visita in Italia. Con l’elezione di Trump la Cina vede nell’Europa un probabile e importante partner commerciale futuro. L’Italia è uno dei paesi che ultimamente ha saputo recuperare un ritardo nelle relazioni economiche e può essere che Xi abbia approfittato di questo scalo per captare qualche sensazione dal premier italiano a seguito del cambio di presidenza negli Usa.
Xi Jinping è concentrato sul progetto “
One Belt One Road“, la nuova e pretenziosa via della seta immaginata dal suo esecutivo. L’Europa e l’Italia, i suoi porti, l’approdo strategico nel Mediterraneo, sono bocconi troppo ghiotti per non sfruttare il momento e puntellare alcune relazioni che in futuro potrebbero essere determinanti.
@simopieranni