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Perù: la difficile svolta a sinistra di un alleato storico degli Usa


Al via il governo di Pedro Castillo, leader di Perú Libre, partito che si dichiara marxista-leninista. Per la prima volta la sinistra arriva al potere per la via democratica nel paese andino, e si propone di riformare l'impianto istituzionale ereditato dal fujimorismo. I possibili cambiamenti negli equilibri regionali.

Da una casetta di fango sulle Ande centrali al Palacio Pizarro, sede della presidenza del Perú. Sin dal suo primo discorso alla cerimonia di insediamento Pedro Castillo ha voluto dare un’aura epica al proprio arrivo al potere. “È la prima volta che il nostro paese sarà governato da un contadino”, ha sottolineato Castillo.

Un risultato assolutamente inatteso, giunto a coronamento di una fenomenale crisi politica che attraversa il Perù da decenni: tutti i presidenti che ha avuto il paese dal 1986 ad oggi sono stati processati per casi di corruzione o violazione dei diritti umani. Negli ultimi cinque anni si sono succeduti quattro presidenti diversi, e l’ostruzionismo parlamentare ha impedito l’applicazione delle riforme di ciascuno dei loro governi.

Chi è Pedro Castillo

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