“Le nuove Vie della seta” di Frankopan racconta l’epocale cambiamento in atto nei territori coinvolti nella BRI e ricorda come l’Oriente sia stato il crocevia delle prime grandi civiltà
Nel suo ultimo lavoro, Le nuove vie della Seta, lo storico Peter Frankopan racconta la storia di una transizione, di un cambiamento in atto. Quella che stiamo vivendo, secondo Frankopan, sarà ricordata come l’epoca in cui il baricentro dell’ordine globale tornerà ad est, verso l’Asia.
L’opera di Frankopan era stata inizialmente concepita come un sostanzioso epilogo del suo penultimo lavoro, Le vie della Seta: una nuova storia del mondo, in cui l’autore aveva cercato (con successo) di tracciare un accurato quadro storico di quella parte del globo che Frankopan definisce “il centro del mondo”, ossia quell’ampia regione compresa tra l’Iran e la Cina, prevedendo che nel giro di pochi anni, soprattutto grazie a Pechino, avrebbe progressivamente riguadagnato la propria centralità.
La nuova opera parte proprio da qui, dalle nuove Vie della Seta comprese nel progetto Belt and Road Initiative, la gigantesca rete di progetti infrastrutturali che collegherà Asia, Africa ed Europa. Con una precisione da cronista, Frankopan racconta i cambiamenti in atto nei territori maggiormente coinvolti nella BRI, delineando fin nei minimi dettagli l’imminente avvento del secolo asiatico.
A Frankopan va senz’altro riconosciuto il merito di aver intuito, con largo anticipo, che gli equilibri mondiali ruoteranno sempre di più attorno alla Cina e a quelle remote regioni asiatiche che un tempo, quando l’antica Via della Seta era in gran fermento, formavano il cuore pulsante del mondo.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di maggio/giugno di eastwest.
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“Le nuove Vie della seta” di Frankopan racconta l’epocale cambiamento in atto nei territori coinvolti nella BRI e ricorda come l’Oriente sia stato il crocevia delle prime grandi civiltà