IL LIBRO – Con le migrazioni, si vince o si perde
È il tema cruciale anche delle prossime elezioni europee. Pochi ricordano i grandi flussi migratori interni al Continente

È il tema cruciale anche delle prossime elezioni europee. Pochi ricordano i grandi flussi migratori interni al Continente
Il 50% degli elettori considera l’immigrazione un tema chiave della campagna per le europee. Secondo l’Eurobarometro, il sondaggio commissionato dal Parlamento Ue, la questione viene prima di crescita economica e disoccupazione giovanile (entrambi al 47%). Ma nel 2014, prima delle passate elezioni, soltanto il 21% considerava questo tema una priorità. In mezzo, la cosiddetta crisi dei migranti con l’arrivo in Europa di un milione di persone solo nel 2015.
Eppure le migrazioni non sono una novità in Europa. In un libro di prossima uscita, Peter Gatrell, storico dell’Università di Manchester, analizza il ruolo che hanno avuto i flussi migratori nel rimodellare il continente dal dopoguerra ad oggi.
Gatrell ha all’attivo sei libri ed è uno dei maggiori esperti sul tema. È stato anche uno dei principali collaboratori di refugeehistory.org, un portale utile per capire la questione dei rifugiati attraverso la storia.
Il suo nuovo libro The unsettling of Europe (Lo sconvolgimento dell’Europa) ricorda appunto gli eventi storici che hanno determinato grandi spostamenti di popolazione nel continente. Dalla Seconda Guerra mondiale, che lasciò molte persone di fatto senza stato, all’indipendenza delle ex colonie, che portò ex coloni nelle metropoli industriali europee, fino al crollo dei regimi comunisti, che causò un’ondata di trasferimenti verso l’occidente.
Il 2015 è un’altra tappa su questo percorso e Gatrell ricorda come il movimento di persone abbia fatto parte integrante della storia europea.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di marzo/aprile di eastwest.
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