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L’energia contesa del Libano parlerà francese, italiano e russo


Il consorzio Total-Eni-Novatek si aggiudica la licenza per le esplorazioni di petrolio e gas naturale al largo delle coste libanesi. Beirut celebra l’ingresso nel club dei Paesi produttori, ma le aree interessate sono rivendicate anche da Israele

I cavi di un sonar a scansione laterale sono visibili nelle acque del Mediterraneo, durante un tour di aree ritenute riserve di gas, al largo della costa libanese vicino a Beirut. REUTERS/Mohammed Azakir

Il consorzio Total-Eni-Novatek si aggiudica la licenza per le esplorazioni di petrolio e gas naturale al largo delle coste libanesi. Beirut celebra l’ingresso nel club dei Paesi produttori, ma le aree interessate sono rivendicate anche da Israele

Beirut – Con un tweet il Ministro per l’Energia libanese, Cesar Abi Khalil, ha aperto l’era del petrolio, “Congratulazioni alla gente del Libano, stiamo entrando nel club dei Paesi produttori”. L’ufficialità della licenza al consorzio costituito da Eni, Total e Novotek per l’esplorazione di due aree al largo delle coste del sud del Libano è arrivata giovedì. La sessione di gabinetto, presieduta dal presidente della repubblica Michel Aoun, è stato il primo passo per portare avanti lo sviluppo offshore di petrolio e gas. Adesso la penna è in mano ai tre colossi dell’energia che dovranno firmare i contratti. Le licenze sui due blocchi, consentono alle società di scandagliare le aree denominate 4 e 9. Mentre la perforazione è prevista per il 2019, il gruppo ha solo un mese per preparare documenti legali, amministrativi e tecnici prima di firmare i contratti di condivisione della produzione con il governo.

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