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Ponte Morandi, il pasticciaccio brutto dell’Aspi


Ponte Morandi: siamo sicuri che sia giusto nazionalizzare Aspi, inneggiando all'uscita della famiglia Benetton per il rilancio della rete autostradale italiana?

Il pasticciaccio brutto di Autostrade per l’Italia (Aspi) richiama inesorabilmente il ritorno dello Stato padrone. Basterebbe il commento del premier Conte: “L’interesse pubblico ha avuto la meglio su un gruppo ben consolidato di interessi privati”. Non parliamo poi del surreale video alla Marcel Marceau dell’ex Ministro Toninelli, che allude a una sorta di catarsi nazionale. Ma siamo sicuri che sia così?

Come è noto, dopo la tragedia del Ponte Morandi il Governo ha più volte minacciato la revoca delle concessioni ad Aspi alla famiglia Benetton, che la controlla attraverso Atlantia. Intanto, va detto che ancora non sono state accertate alcune responsabilità in merito alla terribile tragedia dell’agosto 2018 e che la giustizia deve ancora venire. Una giustizia forse troppo lenta, tanto è vero che si è fatto prima a ricostruire il nuovo viadotto progettato da Renzo Piano che ad arrivare a un verdetto.

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