
L’Onu è per statuto una vera e propria orwelliana Fattoria degli animali, dove “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”.
La rinascita dei nazionalismi, spesso propiziata dall’illusione che il ritorno a una formula del passato possa ricondurre pressoché automaticamente a glorie e splendori da tempo invece irrimediabilmente perduti, rende di giorno in giorno più difficile la vita e l’azione delle Organizzazioni Internazionali.
Si tratta di un fenomeno che le coinvolge tutte, senza esclusioni di sorta.
Così l’Unione Europea ha dovuto di recente registrare il ripensamento britannico e la richiesta del Regno Unito di attivare la procedura per la Brexit. Se poi la prossima tornata di elezioni, che già si preannuncia difficile, dovesse concludersi in uno o più dei grandi paesi con la vittoria di partiti politici molto freddi nei riguardi della Ue, o addirittura a lei ostili, la crisi potrebbe rapidamente aggravarsi sino al punto da sfuggire ad ogni controllo.
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L’Onu è per statuto una vera e propria orwelliana Fattoria degli animali, dove “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”.