La “Grande bellezza”, ma anche le tasse e la corruzione. Mentre l’immagine degli “Italiani brava gente” si appanna.
Nell’anno di Expo 2015 gli occhi di tutto il mondo si poseranno su Milano e quindi sull’Italia. Expo sarà dunque la nostra grande occasione per mostrare quello che siamo in grado di fare, con lo scopo ultimo (almeno nell’auspicio) di migliorare la percezione che gli stranieri hanno del Belpaese. Perché quando si parla di Italia nel mondo, non sempre ciò che ne esce è lusinghiero.
Questo è quanto risulta dall’analisi di quasi 27 milioni di testi scritti in inglese, russo o spagnolo, che hanno parlato esplicitamente di Italia nel corso del 2014 in Rete (Twitter e Facebook su tutti).
Quasi la metà di questi commenti proviene dall’Europa ma si parla molto di Italia anche negli Stati Uniti. New York, Los Angeles e Chicago sono tra le città in cui più spesso l’Italia è menzionata nei commenti online, assieme a Madrid e Londra. Subito dopo, Mosca, Buenos Aires, Santiago del Cile e Mumbai, segno che di Italia (e degli Italiani) si discute ovunque.
Un “marchio Italia” che rimane ancora un po’ stereotipato. La gran parte dei commenti parla infatti di calcio (13,3%), arte e cultura (11%) e turismo (9,9%). L’immagine dell’Italia ne esce piuttosto bene: in tutte le aree geografiche considerate prevalgono i giudizi positivi (sentiment medio: 71,8%). I picchi si hanno in Russia (84,2%), Asia (77%) e negli Stati Uniti (76,2%). Più critico chi ci osserva più da vicino, ovvero europei e Britannici.
Tra gli aspetti più apprezzati dell’Italia troviamo alcune conferme. Piacciono il cibo, la moda e il design. L’Italia suscita commenti positivi per la sua inventiva, il “saper fare” legato alla tecnologia ma anche all’artigianato (dal made in Italy alle start-up nostrane). Molto criticata invece (non è una sorpresa) l’economia italiana, su tutti i fronti: dal sistema produttivo (21,5%) agli scandali e alla corruzione (11,9%), fino alle tasse (8,8%). Meno prevedibili i molti commenti negativi che criticano l’eccessiva intolleranza (17,2%) degli Italiani, verso gli altri (stranieri e Italiani, ugualmente), aspetto che sembra infliggere un duro colpo alla vecchia idea di “Italiani brava gente”.
Quando scendiamo più nel dettaglio, osserviamo che i Russi vedono l’Italia (quantomeno nel corso del 2014) come meta di shopping a prezzi convenienti, criticando invece i troppi scioperi e lamentandosi del maltempo (11,1%) che nell’estate 2014 ha evidentemente scombinato i piani dei turisti russi venuti nella penisola per cercare un “posto al sole”, che non hanno in realtà trovato.
In Europa (17,4%) e Regno Unito (21,5%) si apprezza soprattutto la cucina italiana, mentre è il sistema economico italiano ad attirare le critiche più forti. Il Sud America critica (da che pulpito!) l’eccessiva corruzione e i modi di essere italiani, mentre apprezza la lingua (12,5%). Anche negli Stati Uniti e in Asia l’Italia viene criticata per la corruzione, e per la scarsa tolleranza e apertura nei confronti di altre culture. Stati Uniti ed Asia sono anche accomunati dal fatto di ritenere l’Italia il paese della “Grande bellezza”: più del 50% dei commenti positivi in queste due aree parla di arte, estetica, piaceri culinari e belle automobili. Insomma tra luci e ombre nell’anno di Expo l’immagine dell’Italia vista dall’estero è, almeno sul Web, generalmente positiva. Piace il cibo italiano, non piace la corruzione.
Difficile stabilire quanto Expo modificherà la percezione del “brand Italia” visto che proprio cibo e corruzione sono stati, almeno finora, tra i principali protagonisti dell’Esposizione universale.
La “Grande bellezza”, ma anche le tasse e la corruzione. Mentre l’immagine degli “Italiani brava gente” si appanna.