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Quegli “eroi” dell’Ucraina che non piacciono all’Europa


La Polonia dichiara «genocidio» il massacro di oltre 30mila polacchi da parte dei nazionalisti ucraini durante la Seconda guerra mondiale e a Kiev una nuova strada veniva intitolata al loro leader, Stepan Bandera. Qualcosa non torna.

La Polonia dichiara «genocidio» il massacro di oltre 30mila polacchi da parte dei nazionalisti ucraini durante la Seconda guerra mondiale e a Kiev una nuova strada veniva intitolata al loro leader, Stepan Bandera. Qualcosa non torna.

Bisognerebbe sempre attenersi ai fatti. E allora eccoli. Il 22 luglio il Sejm, la camera bassa del parlamento polacco, ha votato all’unanimità una risoluzione per commemorare le vittime dei massacri in Volinia, tra il 1943 e il 1945.  La risoluzione «dichiara l’11 luglio “Giorno della memoria dei polacchi vittime di genocidio commesso dall’Oun-Upa” e ricorda le vittime del genocidio commesso dai nazionalisti ucraini contro i cittadini della Seconda repubblica polacca tra il 1943 e il 1945».

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