Ieri gli amministratori di questo blog hanno rilanciato su Twitter il mio vecchio post dedicato alla “moglie” di Narendra Modi e, in automatico, l’account del partito nazionalista del Bjp ha risposto con un video promozionale del leader del Gujarat. Non è capitato solo a noi.

Lo spamming non è mai casuale e il trucchetto del risponditore automatico messo in atto dal Bjp è arrivato precisamente alla vigilia della quinta fase delle elezioni nazionali, che oggi tocca 121 circoscrizioni in 12 stati.
L’esito del voto di oggi, dicono gli osservatori, sarà fondamentale per il pallottoliere finale di Narendra Modi, considerando che nella giornata di oggi saranno chiamati ad esprimersi – tra gli altri – gli elettori di una parte del Bengala Occidentale, Karnataka, Uttar Pradesh e Bihar: tutti stati dove, storicamente, la presenza del Bjp non è irresistibile – in Bengala, ad esempio, è virtualmente inesistente – e quindi se la famosa Modi Wave sarà in grado di rosicchiare preferenze là dove prima il Bjp ha fallito, Narendra Modi avrà ragionevolmente un piede nell’ufficio che fu di Manmohan Singh.
Per non lasciare nulla di intentato, da ieri ogni tweet contenente le parole chiave Modi, Narendra Modi, NaMo o Bjp diventa automaticamente il lancio di un mini video Vine in cui il candidato premier del Bjp invita tutti a votarlo con testuali parole:
Almeno una volta provate questo sevak (nella tradizione induista, colui che rende un servigio agli altri, ndr), schiacciate il pulsante del loto (simbolo del Bjp, ndr)
L’artificio ha innervosito parecchio la comunità di Twitter indiana poichè la ricorrenza delle parole chiave, in stragrande maggioranza, è contenuta in tweet che criticano Modi.
Zack Beauchamp, sul nuovo sito d’informazione online Vox, ha notato che ieri, nel giro di quattro ore, l’account del Bjp ha mandato in automatico 7000 tweet promozionali di risposta e ad oggi la cifra sarà di certo cresciuta esponenzialmente. Il dato interessante, al netto del fastidio e della formale “scorrettezza” nell’uso dei social network, rimane il continuo gonfiare l’immagine di Modi sfruttando a pieno l’influenza che i social network hanno anche – e soprattutto – sui media tradizionali.
Esempio: se domani uscisse un articolo titolato “Modi il più citato su internet”, corredato dai dati statistici sulla ricorrenza delle parole chiave su Twitter o Facebook, quale sarebbe l’influenza sull’elettorato? Quanti rifletterebbero sulla “qualità” delle menzioni, piuttosto che sulla quantità?
Ieri gli amministratori di questo blog hanno rilanciato su Twitter il mio vecchio post dedicato alla “moglie” di Narendra Modi e, in automatico, l’account del partito nazionalista del Bjp ha risposto con un video promozionale del leader del Gujarat. Non è capitato solo a noi.