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Eurostat: chissà chi sono i bamboccioni d’Europa


Secondo un rapporto Eurostat, in Italia i giovani escono di casa a 30 anni, in Svezia a 17 e mezzo. Mammismo? Forse, ma soprattutto mancanza di politiche di welfare e di lavoro adeguate

Secondo un rapporto Eurostat, in Italia i giovani escono di casa a 30 anni, in Svezia a 17 e mezzo. Mammismo? Forse, ma soprattutto mancanza di politiche di welfare e di lavoro adeguate

Uno studente, dopo aver sostenuto gli esami finali, posa per una foto di fronte al Colosseo a Roma, 17 giugno 2020. REUTERS/Guglielmo Mangiapane

Bamboccioni loro malgrado. Il termine, coniato da Tommaso Padoa Schioppa nel lontano 2007, ci è tornato in mente dopo aver letto il rapporto Eurostat che pone a confronto l’età di uscita di casa dei giovani di tutta Europa. Un “ragazzo” italiano ci mette 12 anni in più di uno svedese per andarsene. Quest’ultimo, in media, se ne va che non è ancora maggiorenne, addirittura a 17 anni e mezzo, quando per noi è ancora un bambino.

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