spot_img

Ricerca e biosicurezza in Italia: il caso Agroinnova


In Italia l’argomento “Ricerca” è spesso foriero di cattive notizie, mugugni, rimpianti: una situazione complicata che spinge i cervelli a fuggire o a rimanere, tra gli stenti, a dedicarsi all’amore per la scienza più pura e teorica.
Ma in Italia, spesso senza sufficiente informazione, l’argomento “Ricerca” è anche sinonimo di eccellenza, a livelli così alti da creare punti di riferimento internazionali, se non globali.

In Italia l’argomento “Ricerca” è spesso foriero di cattive notizie, mugugni, rimpianti: una situazione complicata che spinge i cervelli a fuggire o a rimanere, tra gli stenti, a dedicarsi all’amore per la scienza più pura e teorica.
Ma in Italia, spesso senza sufficiente informazione, l’argomento “Ricerca” è anche sinonimo di eccellenza, a livelli così alti da creare punti di riferimento internazionali, se non globali.

E’ il caso di Agroinnova, un Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agro-ambientale dell’Università di Torino, che nei prossimi quattro anni beneficerà di un finanziamento di 7 milioni di euro da parte dell’Unione Europea per la “caccia agli alieni”.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €45

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €20

- Advertisement -spot_img