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Il dramma dei rifugiati e il muro di Orban


“Scappiamo dalla guerra, scappiamo dalla sofferenza. Quindi perché le persone e le autorità al confine devono trattarci come animali?”. Un richiedente asilo nel campo di Horgos in Ungheria. Retoriche anti migranti, negazione dell’accesso al diritto d’asilo, condizioni umilianti per i rifugiati, tra i quali molti minori non accompagnati, è quanto registra un amaro rapporto di Amnesty International che ha raccolto le testimonianze dei migranti in Ungheria. Migliaia di minori non accompagnati sono vittime di abusi violenti, di respingimenti forzati e di detenzioni illegali nelle mani delle autorità ungheresi. 

Il premier ungherese Viktor Orban con sua moglie Aniko Levai all'interno di un seggio elettorale durante il referendum sulle quote migranti dell'UE a Budapest, Ungheria. REUTERS/Bernadett Szabo

“Scappiamo dalla guerra, scappiamo dalla sofferenza. Quindi perché le persone e le autorità al confine devono trattarci come animali?”. Un richiedente asilo nel campo di Horgos in Ungheria. Retoriche anti migranti, negazione dell’accesso al diritto d’asilo, condizioni umilianti per i rifugiati, tra i quali molti minori non accompagnati, è quanto registra un amaro rapporto di Amnesty International che ha raccolto le testimonianze dei migranti in Ungheria. Migliaia di minori non accompagnati sono vittime di abusi violenti, di respingimenti forzati e di detenzioni illegali nelle mani delle autorità ungheresi. 

La furia populista di Orban verso il referendum sulle quote dei migranti

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