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Rifugiati siriani al lavoro in Giordania, una nuova sfida sociale


A Londra, il mese scorso, durante la conferenza dei donatori per la Siria, è nato un piano che potrebbe, almeno in parte, svuotare le polemiche politiche sull’onere dei rifugiati, promuovere l’economia dei Paesi limitrofi, garantire agli stessi profughi un migliore inserimento sociale, ridurre i flussi migratori verso l’Europa.

A Londra, il mese scorso, durante la conferenza dei donatori per la Siria, è nato un piano che potrebbe, almeno in parte, svuotare le polemiche politiche sull’onere dei rifugiati, promuovere l’economia dei Paesi limitrofi, garantire agli stessi profughi un migliore inserimento sociale, ridurre i flussi migratori verso l’Europa.

L’idea è quella di investire negli Stati che confinano con la Siria, dove si trova la maggior parte dei quattro milioni e settecentomila rifugiati registrati dalle Nazioni Unite, attraverso un mix di aiuti e garanzie commerciali, così da consentire loro di assumere parte dei siriani, trasformando un problema politico in un’opportunità di sviluppo economico.

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