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Rimpasto di governo in India, nel segno dell’ultrainduismo


Martedì 5 luglio il governo centrale di New Delhi, presieduto da Narendra Modi, ha presentato un rimpasto delle cariche ministeriali in seno a un esecutivo già pesantemente spostato su posizioni vicine all'ultrainduismo, spina dorsale ideologica dei «falchi» del partito nazionalista hindu Bharatiya Janata Party (Bjp). Gli avvicendamenti, alcuni significativi negli equilibri del governo, indicano uno spostamento ulteriore a destra e mostrano, secondo alcuna stampa nazionale, il ruolo preponderante che l'incubatore extraparlamentare dell'ideologia ultrainduista, la Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), gioca nella politica nazionale della Repubblica indiana.

Martedì 5 luglio il governo centrale di New Delhi, presieduto da Narendra Modi, ha presentato un rimpasto delle cariche ministeriali in seno a un esecutivo già pesantemente spostato su posizioni vicine all’ultrainduismo, spina dorsale ideologica dei «falchi» del partito nazionalista hindu Bharatiya Janata Party (Bjp). Gli avvicendamenti, alcuni significativi negli equilibri del governo, indicano uno spostamento ulteriore a destra e mostrano, secondo alcuna stampa nazionale, il ruolo preponderante che l’incubatore extraparlamentare dell’ideologia ultrainduista, la Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), gioca nella politica nazionale della Repubblica indiana.

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