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Russia e Iran costruiscono una nuova rotta commerciale dall’Europa orientale all’Oceano Indiano


I due Paesi hanno investito ingenti somme per rimodellare le reti marittime, fluviali e ferroviarie e facilitare il flusso di merci che l’Occidente vuole fermare

La Russia e l’Iran stanno realizzando un nuovo corridoio commerciale lungo 3000 chilometri tra l’Europa orientale e l’Oceano Indiano con l’obiettivo di aggirare le sanzioni occidentali e di garantirsi un accesso maggiore ai mercati asiatici. I due paesi hanno investito somme miliardarie nell’adeguamento delle rotte fluviali, ferroviarie e marittime che si collegano al mar Caspio. Maria Shagina, esperta di Russia e di sanzioni presso l’International Institute for Strategic Studies di Londra, ha detto a Bloomberg che la loro spesa si aggira sui 25 miliardi di dollari. Secondo Shagina, il progetto riguarda “l’istituzione di catene di approvvigionamento a prova di sanzioni lungo tutto il percorso”.

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato recentemente che il mar d’Azov (una sezione del mar Nero delimitata dalla penisola di Crimea, che Mosca ha sottratto illegalmente all’Ucraina nel 2014) è “diventato un mare interno” per la Russia. Il mar d’Azov rappresenta l’estremità settentrionale della nuova rotta commerciale con l’Iran. Dal fiume Don (uno dei più lunghi d’Europa, che sfocia nel mar d’Azov), il corridoio utilizza reti fluviali, marittimi e ferroviarie per raggiungere gli hub iraniani sul mar Caspio. Il corridoio poi prosegue per il territorio dell’Iran fino a raggiungere l’Oceano Indiano.

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