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La Russia nella fase 2 della guerra: l’Ucraina resisterà ancora?


Dopo il fallimento nella presa di Kiev, la Russia si sta ora concentrando sul Donbass. Gli analisti militari si chiedono se stavolta l’inferiorità numerica ucraina di truppe e armamenti si rivelerà determinante

Da quando la Russia ha annunciato e avviato la seconda fase della guerra in Ucraina – limitata, sembra, alla conquista dell’est e del sud del Paese, dopo il fallimento della campagna per la presa di Kiev –, gli analisti militari si domandano innanzitutto una cosa: le forze ucraine continueranno ad avere la meglio su quelle russe, oppure l’inferiorità numerica di truppe e armamenti si rivelerà, stavolta, determinante?

A essere diverso è il campo di battaglia. Nella “fase uno” i combattimenti si sono svolti in un contesto urbano: case, strade, vie laterali nelle quali i soldati ucraini potevano nascondersi, attaccare i russi e sparire di nuovo. La guerriglia potrebbe tuttavia non essere applicabile alla geografia del Donbass, la regione orientale che funge da arena principale della “fase due” del conflitto: le pianure, con i loro spazi aperti, non offrono grandi nascondigli naturali né possibilità di attacchi a sorpresa. La Russia potrà allora schierare carrarmati, grossi sistemi missilistici e artiglieria pesante per distruggere da lontano le postazioni ucraine; i missili spalleggiabili forniti dall’Occidente agli ucraini, il cui contributo è stato finora fondamentale, difficilmente manterranno la loro incisività. Lo scontro diretto tra i due eserciti in campo aperto sembrerebbe favorire Mosca.

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