L’Ue annuncia un’iniziativa per la costruzione di un nuovo sistema satellitare che darà accesso alla banda larga ad alta velocità a tutti in Europa, e forse anche in Africa
Il Commissario per il mercato interno dell’Unione europea, Thierry Breton, ha annunciato un’iniziativa per la costruzione di una costellazione di satelliti per migliorare l’accesso a Internet sia in Europa, sia in alcune parti d’Africa.
Cosa ha detto Breton
Il nuovo sistema satellitare è stato presentato da Breton la settimana scorsa, durante un evento per il lancio del programma spaziale europeo al 2027, e descritto come il completamento di una triade ideale di cui fanno già parte il sistema di posizionamento Galileo e l’iniziativa Copernicus sulle rilevazioni satellitari.
Il Commissario ha detto che i nuovi satelliti “metteranno fine alle zone morte”, ovvero quelle aree non coperte da connessioni Internet, “dando accesso alla banda larga ad alta velocità a tutti in Europa, ma potenzialmente anche in Africa. Ci muoveremo rapidamente su questo progetto”.
In realtà – come ricorda Politico – gli stati membri dell’Unione europea non hanno ancora trovato un accordo per finanziare questo nuovo progetto satellitare, e Breton stesso è alla ricerca di capitali. L’Agenzia spaziale europea (ESA) potrebbe contribuire con i propri fondi.
Già lo scorso febbraio il commissario aveva richiesto uno studio di fattibilità per un progetto di satelliti per la trasmissione di Internet dallo spazio in grado di rivaleggiare con le altre iniziative di questo tipo: in particolare l’americana Starlink, ovvero la costellazione dell’azienda privata SpaceX, e la britannica OneWeb, portata avanti dall’omonima società con il sostegno di Londra.
Recentemente Breton ha detto a Politico di volere un secondo studio quest’estate, aggiornato, che preveda misure di sicurezza all’avanguardia e tecnologie avanzate come il computing quantistico, in modo da rendere il programma europeo più competitivo degli altri.
“Il potere di connettere è e resterà essenziale”, ha dichiarato. “Ecco perché l’Europa deve posizionarsi e costruire un sistema di connettività spaziale europeo all’avanguardia, autonomo e sicuro”.
La competizione sulla connettività
L’accesso allo spazio è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi europei sulla “sovranità tecnologica”, ovvero quella condizione che permetterà a Bruxelles di svincolarsi dalla dipendenza dagli Stati Uniti (soprattutto) e di prendere il controllo delle nuove tecnologie, sia per quanto riguarda il loro sviluppo che la loro regolazione. Il lancio di satelliti nello spazio permetterà infatti di trasmettere Internet in quelle aree dove è economicamente svantaggioso portare le connessioni più tradizionali, consentendo dunque di migliorare la connettività digitale intra-europea, fondamentale per lo sviluppo economico.
Le parole di Breton lasciano però intendere che le ambizioni della Commissione europea vadano oltre. Il riferimento all’Africa è un segnale del fatto che Bruxelles vuole partecipare in prima persona a quella “corsa alle infrastrutture” globale tra la Cina e l’America: la prima ha la Belt and Road Initiative, la seconda ha da poco annunciato il Build Back Better World in concerto con gli alleati del G7. Realizzare opere di connettività nel mondo non porta soltanto guadagni economici ma anche benefici in termini di influenza politica: è quello che Breton ha chiamato “potere di connettere”.
L’Africa era già individuata dal Regno Unito come un continente in cui realizzare iniziative per la sicurezza digitale per contenere l’affermazione delle tecnologie e degli standard cinesi.