Dimissioni in massa dall’esecutivo: una caduta libera per i conservatori e il Primo Ministro, incapace di gestire gli scandali. I laburisti chiedono elezioni anticipate, il leader Keir Starmer parla di “spettacolo patetico”
L’ottovolante della politica britannica rischia di cancellare dalla scena una delle figure più in vista, amate e odiate della recente storia del Paese. Parliamo del Primo Ministro Boris Johnson, abbandonato da una sfilza di Ministri contrari all’atteggiamento del leader conservatore rispetto alla gestione del caso Pincher, già vice capogruppo alla Camera, accusato di molestie nei confronti di due uomini. Chris Pincher ricevette la nomina direttamente da Johnson, nonostante lo stesso Pm sapesse già dei suoi comportamenti inappropriati.
Nella giornata di ieri una serie di Ministri si sono dimessi dai loro rispettivi incarichi, seguendo quanto già fatto dal Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak e Sajid Javid, ormai ex responsabile della sanità britannica. Il Primo Ministro è intento al ripristino di tutte le posizioni governative diventate vacanti, cercando di mantenere la barra dritta nonostante i forti venti contrari in arrivo da ogni direzione. E infatti al question time è stato letteralmente messo sulla griglia dagli stessi colleghi di partito e, naturalmente, dall’opposizione laburista. Il leader Keir Starmer ha parlato di “spettacolo patetico” e chiesto a Johnson di rendersi conto di quanto grave sia la situazione.
Difficile immaginare che lo scandalo sulla nomina sia il principale motivo della rivolta tra i Tories nei confronti del loro leader. Sono numerose le preoccupazioni dei membri del Parlamento, che vedono infrante sempre di più le promesse sul post Brexit e, semmai, accentuarsi le problematiche. Soprattutto rispetto al caso Irlanda del Nord e, per ultimo, della Scozia, col rischio (remoto ma concreto) di un duplice distacco dal Regno. I laburisti di Starmer, secondo i sondaggi, in un’eventuale elezione anticipata sarebbero avanti di 10 punti percentuali: un opinion poll mandata avanti prima delle dimissioni in massa dal Governo Johnson che, presumibilmente, oggi offrirebbe una forbice persino più ampia.
Una caduta libera per conservatori e Primo Ministro che, d’altro canto, non cancella le polemiche interne agli stessi laburisti. Proprio nei giorni scorsi Starmer ha tenuto un importante discorso sul futuro del Paese, nel quale ha specificato l’intenzione di non perseguire l’ingresso nel mercato comune europeo, ma di voler far funzionare la Brexit. Parole che non sono piaciute al Sindaco di Londra Sadiq Khan, che al contrario ritiene migliore la partecipazione al single market “per rendere il futuro della nazione più prospero”. Gli osservatori vedono in Khan il papabile futuro leader dei laburisti. In attesa di ulteriori sviluppi, un fatto è chiaro: la politica britannica naviga, ancora una volta, a vista. Uncharted waters pericolose, visti i tempi che corrono.
Dimissioni in massa dall’esecutivo: una caduta libera per i conservatori e il Primo Ministro, incapace di gestire gli scandali. I laburisti chiedono elezioni anticipate, il leader Keir Starmer parla di “spettacolo patetico”