La Gran Bretagna è fuori dall’Europa, ma la Scozia, a quanto pare, non ci sta e chiede a gran voce un nuovo referendum sull’indipendenza.
Uno ce n’è già stato, a dire il vero, nel 2014, e ha visto la vittoria del “No” con il 55,30% delle preferenze, ma adesso la situazione è cambiata: gli scozzesi non vogliono lasciare l’Unione europea. Nel 2016, oltre il 60% di loro votò a favore del “Remain” nel referendum sulla Brexit e i sondaggi dicono che gli umori del Paese non sono molto cambiati su questo punto.
A maggio prossimo, si svolgeranno le elezioni per il Parlamento scozzese, che vedono già in netto vantaggio lo Scottish National Party di Nicola Sturgeon. La premier ha già reso noto che l’eventuale successo alle urne sarà per lei un’ulteriore spinta verso la richiesta di indipendenza.
Proprio ieri, il premier britannico Boris Johnson ha ribadito per l’ennesima volta che non ha intenzione di concederlo: “Non più di un referendum per generazione… un altro referendum sull’indipendenza scozzese non dovrebbe svolgersi fino al 2055…”. Keith Brown, leader in carica dell’SNP (Scottish National Party), ha dichiarato: “Il Premier sa che non può continuare a negare la democrazia. Anche il suo amico americano Donald Trump ha imparato che se si tenta di ostacolare la scelte democratiche di una nazione, vieni spazzato via. Le persone che decideranno il nostro futuro sono gli Scozzesi, non Boris Johnson e i Westminster Tories”.
Gli ha fatto eco la leader dei Verdi scozzesi Lorna Slater: “Che si tratti della disastrosa gestione della crisi del coronavirus, della catastrofe della Brexit o semplicemente dell’insensibilità dei Governi Tory per i quali non abbiamo votato, è chiaro che il Regno Unito non sta lavorando per la Scozia”.
Non c’è solo la Brexit a montare l’indipendentismo scozzese: durante la pandemia, la Premier Sturgeon ha dato prova di grande autorevolezza, al contrario di Johnson. Un sondaggio recente ha mostrato che il 61% degli Scozzesi ha approvato la sua gestione della pandemia, mentre solo il 42% ha apprezzato il Premier inglese.
I nodi vengono lentamente – ma inesorabilmente – al pettine: quali misure e quali politiche potrà inventarsi BoJo per convincere Edimburgo che restare con Londra sia più vantaggioso che tornare in Europa? Difficile immaginarne di efficaci. Il paradosso sarà per Carlo che, dopo aver atteso 70 anni, rischia di diventare Re di Londra, avendo perso per strada tutte le componenti del Regno…
Nicola Sturgeon annuncia pubblicamente la strada che riporterà Edimburgo in Europa, lasciando alla Monarchia britannica la Sila Londra…