Non si sa che fine farà, non si sa dove sia e soprattutto non si sa quando verrà processato. Ogni tanto però la vicenda che riguarda Bo Xilai, l’ex capo del Partito di Chongqing finito al centro dello scandalo più clamoroso degli ultimi trent’anni del PCC, fa capolino sui media.

Oggi tocca ad un avvocato di Pechino dichiarare al South China Morning Post che Bo Xilai potrebbe essere processato a settembre e ottenere una pena «lieve». Va ricordato che sulla vicenda pesano già due sentenze: la moglie di Bo Gu Kailai è stata condannata alla pena di morte – con sospensione – per l’omicidio del britannico Neil Heywood; Wang Lijiun ex braccio destro di Bo Xilai nonché l’autore della fuga al consolato americano di Chengdu che ha dato il la a tutto lo scandalo, è stato condannato a 15 anni di prigione per vari reati tra i quali defezione, abuso di potere e corruzione.
L’avvocato che ha rilevato questi nuovi dettagli sul futuro processuale di Bo Xilai, non è un avvocato qualunque: si tratta di Li Zhuang, un legale che ha trascorso diciotto mesi in carcere «e si è visto revocare la sua licenza per fabbricazione di prove, mentre difendeva Gong Gangmo, un gangster miliardario di Chongqing, alla fine del 2009». Secondo quanto affermato da Li a Hong Kong, dove ha presenziato alla fiera del libro, «a differenza di Liu Zhijun, l’ex ministro ferrovie caduto in disgrazia per aver – semplicemente – preso 60 milioni di yuan o giù di lì in tangenti, Bo – a parte la sua corruzione – in realtà ha sabotato lo stato di diritto del paese nei suoi quattro anni di governo di stampo fascista a Chongqing».
Nel frattempo il quotidiano di Hong Kong riporta che «una fonte di Chongqing vicina al governo municipale ha detto ieri che Bo Xilai potrebbe essere perseguito per aver accettato tangenti fino a otto milioni di yuan e ricevere una pena che va dai 10 ai 20 anni di carcere».
Per ora si attende. Bo Xilai – alcuni mesi fa – era stato dato da alcune fonti riportate dalla Reuters in pessime condizioni fisiche, perché avrebbe anche cominciato diverse volte scioperi della fame che l’hanno portato anche a ricoveri ospedalieri. Di sicuro la sua vicenda è stata fondamentale per ridisegnare gli equilibri del Partito. La troppa ambizione o il troppo seguito delle campagne popolari di Bo Xilai hanno dimostrato che il Partito Comunista è in grado di regolare i conti al proprio interno con molta durezza.
Non si sa che fine farà, non si sa dove sia e soprattutto non si sa quando verrà processato. Ogni tanto però la vicenda che riguarda Bo Xilai, l’ex capo del Partito di Chongqing finito al centro dello scandalo più clamoroso degli ultimi trent’anni del PCC, fa capolino sui media.