Mal di testa, nausea, vuoti di memoria: questi i disturbi della sindrome che negli ultimi anni ha colpito centinaia di funzionari americani. Per il Pentagono è coinvolta la Russia, accusata di fare uso di armi neurologiche
Mentre la Russia alza le tensioni intorno all’Ucraina con nuove e grandi esercitazioni militari, gli Stati Uniti lanciano un messaggio apparentemente pacificatore: la CIA, l’agenzia di intelligence specializzata nelle operazioni all’estero, ha fatto sapere che la “sindrome dell’Avana” non è frutto di attacchi di Governi stranieri. Proprio Mosca era l’accusata principale.
Cos’è la sindrome dell’Avana
Con “sindrome dell’Avana” ci si riferisce a quel malessere che negli ultimi cinque anni – a metà mese sono emersi nuovi casi sospetti – ha colpito centinaia di funzionari americani tra Cuba, America del Sud, Europa e Asia. Provoca disturbi come mal di testa, nausea, problemi all’equilibrio e vuoti di memoria, e non è chiaro a cosa sia dovuta. I servizi di Washington l’hanno ricondotta a delle onde elettromagnetiche, direzionate verso le sedi diplomatiche americane nel mondo attraverso apparecchi di qualche tipo. Prove effettive e schiaccianti a conferma di questa ricostruzione, però, non ne sono state trovate.
Cosa ha detto la CIA
Nel suo rapporto preliminare la CIA afferma che la maggior parte dei casi di sindrome dell’Avana sono dovuti a motivi ambientali, a situazioni di stress o a condizioni mediche non diagnosticate; considera poco probabile l’ipotesi di una campagna di guerra neurologica portata avanti contro l’America da qualche nazione ostile. L’agenzia, comunque, precisa che una ventina di casi continuano a non avere una spiegazione.
Cosa pensano FBI e Pentagono
Com’era prevedibile, la linea della CIA non piace alle vittime della sindrome; e poi, nonché soprattutto, non è condivisa dagli altri apparati. L’FBI (l’agenzia governativa di intelligence interna e antiterrorismo) e il Dipartimento della Difesa (che controlla le forze armate), infatti, stanno continuando a indagare sulle eventuali responsabilità straniere. Tra i funzionari del Pentagono, in particolare, circola l’idea del coinvolgimento della Russia, ricordando le ricerche compiute dal Paese sulle armi a energia diretta come le microonde.
Il dato geopolitico
Come spiegato dall’analista geopolitico Dario Fabbri, le armi neurologiche – qualora fossero queste la causa della sindrome dell’Avana – sono piuttosto diffuse e non certo un’esclusiva russa; è rilevante, allora, che Washington abbia circoscritto l’accusa alla sola Mosca.
È rilevante anche che la questione sia tornata in circolo proprio in questo momento di negoziati con la Russia – il segretario di stato americano Antony Blinken ha incontrato a Ginevra l’omologo russo Sergei Lavrov – sull’Ucraina e sull’espansione della NATO. Sono trattative difficili ed è improbabile che possano portare a grosse svolte risolutorie. Lo stesso presidente americano Joe Biden ha invitato a tenere basse le aspettative, benché consideri importante lo sforzo diplomatico.
Gli Stati Uniti non hanno intenzione di complicare la situazione nell’Est Europa perché hanno altre porzioni di mondo sulle quali concentrarsi, ma non vogliono nemmeno rinunciare al contenimento della Russia (che hanno appaltato ai Paesi baltici). La rimozione, per quanto non totale, della responsabilità del Cremlino dalla vicenda della sindrome dell’Avana può dunque aiutare ad alleggerire i motivi di tensione. Una parte degli apparati però, a cominciare dal Pentagono, non è d’accordo.
Le nuove esercitazioni russe
A proposito di tensione, giovedì la Russia ha annunciato delle grandi esercitazioni militari che coinvolgeranno tutte le flotte della marina. Si terranno questo mese e il prossimo, in tanti quadranti: dall’oceano Pacifico all’Atlantico nord-orientale; dal mar Mediterraneo a quello di Ochotsk, vicino al Giappone. Coinvolgeranno centoquaranta navi da guerra, sessanta aerei e circa diecimila unità di combattimento. Di recente, peraltro, Mosca ha messo in mostra le capacità del nuovo sottomarino lanciamissili diesel-elettrico in dotazione alla flotta del Pacifico, in grado di colpire un bersaglio a terra a oltre mille chilometri di distanza.
Sul versante terrestre, ieri la Russia ha inviato in Bielorussia due battaglioni di S-400 per le esercitazioni “Allied Resolve”, in prossimità di Polonia e Lituania. Verranno schierati anche dodici caccia multiruolo Sukhoi Su-35 e il sistema missilistico Pantsir.
Mal di testa, nausea, vuoti di memoria: questi i disturbi della sindrome che negli ultimi anni ha colpito centinaia di funzionari americani. Per il Pentagono è coinvolta la Russia, accusata di fare uso di armi neurologiche