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Il business dei desaparecidos siriani alimenta la guerra civile


Scavano alla ricerca della famiglia, fantasmi del conflitto civile siriano, identità arrestate senza ragione apparente. “Sto cercando i miei tre fratelli, non abbiamo più notizie di loro dal 2012, quando l’esercito li ha prelevati nel corso di una retata”, la storia di Faarooq è simile a quelle di molte altre. Durante questi 5 anni di conflitto, i militari hanno dato vita ad una vera e propria caccia al dissidente. Posti di blocco sulle strade e giustizia sommaria: un cognome sbagliato, una residenza sconveniente e vieni accusato di terrorismo. Una volta in carcere, le notizie sono confuse, frammentate, spesso inesistenti.

Bende all'interno di una prigione a Manbij, Governatorato di Aleppo, Siria. 17 agosto 2016. REUTERS/Rodi Said

Scavano alla ricerca della famiglia, fantasmi del conflitto civile siriano, identità arrestate senza ragione apparente. “Sto cercando i miei tre fratelli, non abbiamo più notizie di loro dal 2012, quando l’esercito li ha prelevati nel corso di una retata”, la storia di Faarooq è simile a quelle di molte altre. Durante questi 5 anni di conflitto, i militari hanno dato vita ad una vera e propria caccia al dissidente. Posti di blocco sulle strade e giustizia sommaria: un cognome sbagliato, una residenza sconveniente e vieni accusato di terrorismo. Una volta in carcere, le notizie sono confuse, frammentate, spesso inesistenti.

La Siria è disseminata di prigioni non ufficiali, luoghi di detenzione segreta per prigionieri politici. Non esiste un registro formale, quindi tracciare il destino di una di queste persone è spesso opera difficile, se non impossibile. “I rifugiati siriani in Libano cercano in tutti i modi di mettersi in contatto con i pezzi di famiglia rimasti nel Paese e i casi di reclusione senza documentazione ufficiale sono moltissimi”, così Alessio, volontario di Operazione Colomba, associazione italiana che opera in Libano a fianco dei profughi, ci introduce al tema. “Stando ai dati ufficiosi, non essendoci un registro è impossibile un conteggio ufficiale, sono circa 300mila i desaparecidos siriani”, continua l’operatore, ponendo l’accento sulla difficoltà per i rifugiati di conoscere il destino dei propri parenti.

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