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Sorveglianza e privacy: il difficile rapporto di Trump con l’Intelligence USA


Il neo Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha già creato qualche scompiglio alle agenzie di intelligence americane. Non ha, infatti, voluto ricevere giornalmente i consueti briefing dichiarandosi “una persona intelligente che non ha bisogno di sentire ogni giorno le stesse cose”. E inoltre definisce “ridicole” le recenti accuse della CIA, secondo le quali la Russia avrebbe interferito nelle elezioni americane tramite hacker.

Il presidente eletto Donald Trump parla durante il "Thank You Tour" al Wisconsin State Fair Exposition Center di West Allis, Stati Uniti, il 13 dicembre 2016. REUTERS / Shannon Stapleton

Il neo Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha già creato qualche scompiglio alle agenzie di intelligence americane. Non ha, infatti, voluto ricevere giornalmente i consueti briefing dichiarandosi “una persona intelligente che non ha bisogno di sentire ogni giorno le stesse cose”. E inoltre definisce “ridicole” le recenti accuse della CIA, secondo le quali la Russia avrebbe interferito nelle elezioni americane tramite hacker.

Intelligence, sorveglianza e privacy: cosa succederà nella prossima amministrazione Trump? Per ora si sente solo l’eco delle critiche del Presidente nei confronti delle agenzie e qualche cinguettio dal suo account Twitter.

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