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Felipe VI infila la Spagna in un vicolo cieco


Il re parla alla nazione, ma dimentica gli oltre due milioni di catalani che domenica sono andati a votare. Condanna come eversori i leader separatisti e chiude così la porta a ogni ipotesi di soluzione politica. Avviando la Spagna verso una resa dei conti al buio.

Re Felipe VI durante il suo discorso televisivo alla Spagna.

Il re parla alla nazione, ma dimentica gli oltre due milioni di catalani che domenica sono andati a votare. Condanna come eversori i leader separatisti e chiude così la porta a ogni ipotesi di soluzione politica. Avviando la Spagna verso una resa dei conti al buio.

I re in Spagna parlano poco. Al netto degli interventi di rito, Juan Carlos I ha pronunciato quattro discorsi alla nazione in 39 anni di regno: l’ultimo per abdicare, il primo per sconfessare il tenente colonnello Tejero e i suoi tanti complici del colpo di Stato del 23 febbraio del 1981 (vicenda peraltro molto opaca, per illuminare la quale consigliamo lo straordinario Anatomia di un istante di Javier Cercas). Un discorso che a 43 anni lo ha consegnato con onore alla storia per aver liquidato il franchismo che permeava e minacciava la ritrovata democrazia spagnola.

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