Annunciata la terza campagna presidenziale per il tycoon statunitense: rischio divisione nel Grand Old Party?
Probabilmente Donald Trump si aspettava un annuncio per la sua ricandidatura a Presidente degli Stati Uniti sospinto dalla prevista, non verificatasi, onda rossa alle elezioni di metà mandato, ma il mantenimento della maggioranza al Senato dei Democratici e la conquista repubblicana della Camera senza troppo distacco dagli avversari gli lasciano l’amaro in bocca, seppur non abbastanza dal fermarlo alla terza corsa per la Casa Bianca.
Il leader in pectore del Grand Old Party si gioca il tutto e per tutto con la nuova sfida lanciata all’elettorato e al suo stesso partito, forte dell’appoggio delle frange più dure, tanto fedeli all’ex Presidente da non credere, ancora oggi, nella regolare vittoria di Joe Biden nel novembre del 2020. L’attuale Commander in Chief è stato il candidato più votato nella storia delle elezioni a stelle e strisce, ma Trump è il secondo di sempre ad aver ricevuto più voti. Numeri che danno l’idea della situazione polarizzata esistente nel Paese, che complica non di poco i piani di entrambi gli schieramenti.
Sarà Joe Biden il candidato dei Democratici? Dopo le ultime midterm, non sembrano esserci troppi dubbi, se non legati alla salute dell’anziano Presidente. Ma nel campo repubblicano, appare irreale aspettarsi che il solo Trump correrà per la conquista della White House, soprattutto visto che gli endorsement ai candidati a lui vicini non hanno sortito gli effetti sperati e le critiche registrate tra Trump e il Governatore della Florida Ron DeSantis.
Il Senatore Mitch McConnell ha ricordato che “per la terza elezione di fila, la nostra nazione, estremamente divisa, ha assistito a una combattuta elezione e il popolo americano ha scelto per un Governo estremamente diviso”. Un pensiero che racchiude in maniera lapalissiana la realtà Usa, con la nuova scommessa elettorale trumpiana che suona più come una rivincita personale per un politico già sconfitto e per giunta sotto inchiesta. Trump è il primo ex Presidente a correre nuovamente per le elezioni presidenziali dai tempi di Theodore Roosevelt, e il primo risultato precedentemente perdente dal secondo tentativo di Grover Cleveland.
Un addio violento dalle istituzioni quello di Trump, che ha fomentato l’insurrezione al Campidoglio di gennaio 2021 nel momento in cui la commissione elettorale decretava la regolarità dell’elezione di Biden, con strascichi e inchieste ancora non del tutto smaltiti. Trump è stato il Presidente dell’American First, dell’addio al multilateralismo e delle critiche alla Nato, vista dal tycoon come organizzazione obsoleta dalla quale — come da lui affermato privatamente ai suoi collaboratori più stretti — potersi persino ritirare. Con tutte le conseguenze del caso: cosa sarebbe accaduto con l’invasione della Russia in Ucraina se avesse realmente proseguito sulla sua strada?