Un Ambasciatore italiano guiderà la diplomazia europea
Stefano Sannino si è costruito una reputazione di professionalità e competenza molto apprezzata in Europa. E raccoglie una sfida decisiva per contribuire a un salto di qualità della politica estera europea
Stefano Sannino si è costruito una reputazione di professionalità e competenza molto apprezzata in Europa. E raccoglie una sfida decisiva per contribuire a un salto di qualità della politica estera europea
L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, cioè il Ministro degli Esteri europeo, Josep Borrell, ha scelto l’Ambasciatore italiano Stefano Sannino come prossimo Segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna, il servizio diplomatico dell’Ue istituito per rendere più coerente ed efficace la politica estera dell’Unione.
“Porta con sé una lunga e ricca esperienza diplomatica europea, dal suo servizio di alto livello sia alle istituzioni dell’Unione europea che al Governo italiano. Non riesco a pensare a un candidato migliore per guidare il Seae”, ha dichiarato Borrell.
Napoletano doc, Stefano Sannino arricchisce i suoi studi classici nella provincia costiera di Napoli, con quella intelligenza sociale che si apprende non sui banchi di scuola ma crescendo in un ambiente che ti abitua al problem solving e alla gestione delle differenze, qualità professionali che ne hanno fatto uno dei più brillanti diplomatici italiani oggi in carriera, se non il più brillante. Se ne accorse già Renato Ruggiero, che lo volle quale suo principale collaboratore giovanissimo al Commercio Estero. Ha poi sviluppato rapporti e contatti soprattutto nei Balcani, dove ha svolto la sua attività da protagonista in una fase delicata della ricostruzione post bellica, interloquendo con i leader più illuminati dei Paesi nati dalla frantumazione della Jugoslavia, con incarichi e cappelli diversi.
La sua carriera in Europa comincia nel 2002, come Consigliere per le relazioni esterne e il commercio durante il gabinetto Prodi. È stato poi Direttore per le relazioni con l’America Latina (2008-2009) e vice Direttore generale per le Relazioni esterne incaricato di Asia e America Latina (2009-2010). In seguito, è passato alla Direzione generale per l’allargamento della Commissione, dove per due anni (2011-2013) è stato Direttore Generale. Nel luglio 2013, è stato nominato dall’ex premier Enrico Letta Rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea.
Stefano Sannino entrerà in carica il 1° gennaio prossimo e guiderà una complessa macchina amministrativa di 4.200 persone, con oltre 140 delegazioni nel mondo. Il Servizio europeo per l’azione esterna ha l’incarico di assistere l’Alto rappresentante nella gestione della politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, coordina le relazioni diplomatiche e i partenariati strategici con i Paesi extra Ue e collabora con i servizi diplomatici nazionali dei Paesi dell’Ue, l’Onu e altre potenze mondiali. Un grande risultato per l’Italia, che ottiene una delle massime cariche europee, in un momento così importante per la politica estera dell’Unione.
C’è qualcosa che stona, però: nessuna dichiarazione da parte del Governo italiano, come se l’Ambasciatore Sannino non fosse il prodotto di una formazione e di una carriera quasi tutta Made in Italy. In effetti, è vero che i Governi italiani non sono soliti fare sistema a sostegno dei candidati nazionali, né in Europa, né nelle grandi organizzazioni multilaterali. Ma non per un senso spiccato della meritocrazia, che ci farebbe onore, casomai per l’opposto: magari, in quel momento, la maggioranza in carica non ha una particolare sintonia con quello specifico dirigente e dunque lo abbandona al suo destino, il che conferisce ancora più valore a questa nomina, interamente frutto della reputazione professionale acquisita sul campo dall’Ambasciatore Sannino, che si è sempre distinto anche per il coraggio di scelte sempre originali, mai conformiste, che lo hanno portato a uno sviluppo di carriera non tipico e comunque sempre apprezzatissimo, da chiunque abbia lavorato con lui.
Noi di eastwest siamo degli inguaribili ottimisti. E dunque, non ci soffermiamo sulle lacune e sui deficit di un sistema da migliorare, ma guardiamo al futuro: da un lato, facciamo gli auguri a Stefano Sannino, affinché contribuisca a determinare con la sua competenza e con la sua operativa intelligenza una svolta storica nelle responsabilità e negli obiettivi della politica estera dell’Unione; dall’altro, auspichiamo che il Governo e le Amministrazioni italiane prendano esempio da Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Germania, insomma dai nostri principali partner, mettano dunque da parte simpatie e antipatie, personali o politiche e si decidano a sostenere senza se e senza ma le eccellenze Made in Italy, quando competono negli scenari internazionali.
Sarebbe intelligente e utile.
Stefano Sannino si è costruito una reputazione di professionalità e competenza molto apprezzata in Europa. E raccoglie una sfida decisiva per contribuire a un salto di qualità della politica estera europea
L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, cioè il Ministro degli Esteri europeo, Josep Borrell, ha scelto l’Ambasciatore italiano Stefano Sannino come prossimo Segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna, il servizio diplomatico dell’Ue istituito per rendere più coerente ed efficace la politica estera dell’Unione.
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