spot_img

Sudan: le cause di una profonda crisi


Dalla spaccatura tra i militari al ruolo delle potenze straniere. Le tensioni tra esercito e forze paramilitari esplose nei giorni scorsi rappresentano la punta dell’iceberg di uno stallo generale che impedisce la stabilità della nazione

Matteo Meloni Matteo Meloni
Giornalista, è membro del comitato editoriale di eastwest. Si occupa di geopolitica di Medio Oriente e Nord Africa, Stati Uniti, rapporti tra Paesi Nato, di organizzazioni internazionali. Già Addetto Stampa al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lavorato come Digital Communication Adviser alla Rappresentanza Italiana presso le Nazioni Unite a New York.

Dalla spaccatura tra i militari al ruolo delle potenze straniere. Le tensioni tra esercito e forze paramilitari esplose nei giorni scorsi rappresentano la punta dell’iceberg di uno stallo generale che impedisce la stabilità della nazione

Il Sudan sembra essere lontanissimo da una parvenza di stabilità, tanto auspicata dalla comunità internazionale e dagli attori stranieri in causa nel processo di pacificazione della nazione. Una stabilità che è parsa a più riprese vicina, ma che inesorabilmente ripiombava nel caos con proteste, manifestazioni e violenze contro civili e organizzazioni per la democrazia, sullo sfondo della diatriba cruciale sviluppatasi negli ultimi mesi: quella tra il capo delle forze armate, il Generale Abdel Fattah al-Burhan e il responsabile del gruppo paramilitare delle Forze di Supporto Rapido, RSF, il Generale Mohammed Hamdan Dagalo.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €45

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €20

- Advertisement -spot_img
rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo