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La contesa dell’oro bianco


Il litio è il sogno della fine del petrolio e il 59% delle sue riserve si concentra in America Latina, in particolare in Bolivia, Cile e Argentina, che però, oggi, non sono i Paesi di maggior produzione di questo metallo critico, incapaci di creare una “Opec del litio”. Ue, Usa, Cina e Russia si contendono i contratti con i governi latinoamericani per lo sfruttamento dei giacimenti e la produzione

Maurizio Stefanini Maurizio Stefanini
[ROMA] Giornalista, scrive, tra gli altri, su Il Foglio, Libero, La Ragione, Linkiesta, Longitude. Tra le sue pubblicazioni, L’avvocatoe il banchiere, edito da Paesi edizioni.

Il litio è il sogno della fine del petrolio e il 59% delle sue riserve si concentra in America Latina, in particolare in Bolivia, Cile e Argentina, che però, oggi, non sono i Paesi di maggior produzione di questo metallo critico, incapaci di creare una “Opec del litio”. Ue, Usa, Cina e Russia si contendono i contratti con i governi latinoamericani per lo sfruttamento dei giacimenti e la produzione

Dalle nevrosi dei Nirvana al discorso sullo stato dell’Unione di Ursula von der Leyen: così potrebbe essere riassunto il percorso del litio nell’ultima trentina di anni. “Il litio e le terre rare saranno presto più importanti di petrolio e gas”, ha infatti ricordato il 15 settembre a Strasburgo al Parlamento Europeo la Presidente della Commissione Ue. “Oggi quasi il 90% delle terre rare e il 60% del litio vengono lavorati in Cina. Identificheremo progetti strategici lungo tutta la filiera, dall’estrazione alla raffinazione, dalla lavorazione al riciclo. E creeremo riserve strategiche dove l’offerta è a rischio”.

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