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Tokyo cerca un ruolo in Medio Oriente, tra l’Arabia Saudita e Israele


Il Giappone è pronto a sbarcare nella regione, portando capitali e know-how per realizzare la Visione 2030 dell’erede al trono dei Saud. E accarezza l’idea israeliana di tracciare una linea ferroviaria ad alto valore geopolitico, che connetta lo Stato ebraico con i Paesi dello Golfo

Il Giappone è pronto a sbarcare nella regione, portando capitali e know-how per realizzare la Visione 2030 dell’erede al trono dei Saud. E accarezza l’idea israeliana di tracciare una linea ferroviaria ad alto valore geopolitico, che connetta lo Stato ebraico con i Paesi dello Golfo

Alla fine dell’estate del 1959, una delegazione saudita visitò gli uffici del signor Taro Yamashita, presidente della Arabian Oil Company. Da giorni ormai gli impianti del signor Yamashita, che appena due anni prima aveva ottenuto una concessione dal governo dell’Arabia Saudita per l’esplorazione di campi petroliferi sul confine con il Kuwait, erano preda di un incendio che sembrava indomabile. Yamashita era sconvolto: quell’incidente segnava forse la fine del suo lavoro nell’industria estrattiva. I sauditi che gli fecero visita sembravano di tutt’altro avviso. «Complimenti, signor Yamashita», gli dissero. «L’incidente è certo un piccolo inconveniente, ma è indizio di un enorme successo».

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