Valutazione complessivamente positiva del semestre italiano dal punto di vista della trasparenza e anticorruzione. È quanto si evince da un rapporto pubblicato da Transparency International. Se però da una parte la comunicazione con i cittadini e gli stakeholder si è rivelata molto efficiente, dall’altra si sono presentate delle lacune nella trasparenza delle spese e del budget della presidenza italiana in Ue. “La trasparenza aumenta la fiducia dei cittadini e l’efficienza delle istituzioni ed è l’anticamera dell’anticorruzione” dichiara il Presidente di Transparency International Italia Virginio Carnevali.
Tematiche anti riciclaggio e corruzione, l’impegno dell’Italia
L’Italia ha posto come priorità del semestre di guida dell’Ue il contrasto al riciclaggio di denaro e la trasparenza sui flussi finanziari, l’istituzione di una procura europea (EPPO), la protezione degli interessi finanziari dell’Unione Europea, l’introduzione di misure per la trasparenza e l’anti-riciclaggio nel trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP). Degno di nota è in particolare il risultato ottenuto con l’approvazione della Quarta Direttiva Antiriciclaggio che ha portato all’istituzione di registri centrali per i proprietari di società per azioni, fondi fiduciari e altre entità legali, sebbene gli stati membri ne abbiano ristretto l’obbligo di registrazione alle sole aziende e limitato l’accesso al pubblico. Si tratta di un passo avanti verso la trasparenza, ma il cammino è ancora lungo: solo alle autorità giudiziarie e governative sarà concessa la completa visione delle informazioni contenute nei registri, mentre per i giornalisti investigativi e le organizzazioni della società civile sarà possibile solo una consultazione parziale dei dati e dietro la dimostrazione di un legittimo interesse. Il direttore di Transparency International EU Office Carl Dolan ha dichiarato: “Chiediamo al governo italiano e agli altri governi nazionali di andare oltre lo standard fissato dalla direttiva europea, garantendo un completo accesso al pubblico” .
Anche sull’istituzione della procura europea con la previsione di un campo di azione ampio nel perseguire i crimini transfrontalieri, la frode e il riciclaggio, il nostro paese ha dimostrato un forte impegno. Tuttavia anche a causa dell’opposizione di alcuni stati membri, rimangono ancora alcune questioni da affrontare in merito all’indipendenza e alla responsabilità del Procuratore Ue. Ancora bloccata invece la Direttiva che riguarda la protezione degli interessi finanziari Ue, ferma a causa del mancato accordo su frode fiscale, in materia di IVA e appalti pubblici. Nessun avanzamento per quanto riguarda l’inclusione di un capitolo sull’anticorruzione nell’accordo di Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP) tra Ue e USA, nonostante la volontà espressa in proposito dalla Commissione Ue. L’Italia ha però contribuito attivamente a rendere pubblico il mandato dei negoziati, si legge nel rapporto.
Budget della presidenza italiana poco trasparente
L’Italia torna a casa con un risparmio di circa 25 milioni di euro, dei 56-58 milioni previsti inizialmente ne avrebbe difatti spesi 30, circa la metà dei soldi spesi dalle precedenti Presidenze della Grecia e della Lituania, che ammontano rispettivamente a 50 e 62 milioni di euro. Eppure però ci sono stati alcuni problemi sul piano della trasparenza, quantomeno della comunicazione delle spese previste e spese. Dal sito della presidenza era, secondo gli autori del report, impossibile accedere al budget previsto. Una sua versione generica era stata pubblicata sulla pagina web del sito del ministero a inizio mandato. Per un budget più dettagliato delle spese previste si è dovuto aspettare fino alla fine del semestre, gennario 2015 dopo una richiesta di accesso civico e comunque sempre sulla pagina web del ministero senza collegamenti con il portale ufficiale della presidenza italiana. Nonostante ciò “I responsabili del Ministero degli Affari Esteri si sono dimostrati molto collaborativi e aperti alle nostre richieste di maggiore trasparenza” ha dichiarato Chiara Putaturo, coordinatrice del progetto per Transparency International Italia.
@IreneGiuntella