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Trump, l’India e la passione per l’Uomo del Fare


Mentre il mondo guarda con giusta apprensione all'ascesa del fenomeno fascio-razzistoide Donald Trump, il candidato alla presidenza Usa e l'India - secondo paese per popolazione al mondo generalmente ricnosciuto come superpotenza asiatica emergente - sembrano non occuparsi più di tanto l'un dell'altra, apparentemente in altre faccende affaccendati. Ma la stampa indiana, approfittando di due riferimenti sfuggevoli di Trump all'India e agli indiani, sta dando voce a un gruppo di indo-americani che nel miliardario nemico del politically correct vedono la promessa di un futuro Potus «con le palle». E torna quella smania di machismo che anima l'elettorato generalmente conservatore dei Non Resident Indians (Nri).

Mentre il mondo guarda con giusta apprensione all’ascesa del fenomeno fascio-razzistoide Donald Trump, il candidato alla presidenza Usa e l’India – secondo paese per popolazione al mondo generalmente ricnosciuto come superpotenza asiatica emergente – sembrano non occuparsi più di tanto l’un dell’altra, apparentemente in altre faccende affaccendati. Ma la stampa indiana, approfittando di due riferimenti sfuggevoli di Trump all’India e agli indiani, sta dando voce a un gruppo di indo-americani che nel miliardario nemico del politically correct vedono la promessa di un futuro Potus «con le palle». E torna quella smania di machismo che anima l’elettorato generalmente conservatore dei Non Resident Indians (Nri).

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