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Una cattedrale nel deserto turkmeno: il lago dell’Età dell’Oro


L'Altyn Asyr avrebbe dovuto rappresentare un volano per lo sviluppo del territorio turkmeno, ma di fatto le prospettive di sviluppo appaiono illusioni della classe dirigente vicina alla figura del Presidente Berdimuhamedov

L’Altyn Asyr avrebbe dovuto rappresentare un volano per lo sviluppo del territorio turkmeno, ma di fatto le prospettive di sviluppo appaiono illusioni della classe dirigente vicina alla figura del Presidente Berdimuhamedov

Con la stragrande maggioranze del proprio territorio coperto dalle sabbie del deserto del Karakum, il Turkmenistan, teoricamente, non avrebbe la possibilità di rendersi noto per grandi progetti in tema idrico. L’Amu Darya, il Murghab, l’Hari Rud e l’Atrek rappresentano i principali corsi d’acqua che solcano il Paese, risentendo tuttavia dell’eccessiva pressione antropica e dell’evaporazione, che riducono al minimo la superficie irrigua turkmena. Nonostante tali premesse, però, negli ultimi vent’anni a tenere banco ad Ašgabat è stato uno dei progetti faraonici più dispendiosi d’acqua che uno Stato desertico potesse immaginare di realizzare: un grande bacino nel cuore del deserto, il lago dell’Età dell’Oro.

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