In occasione del vertice per il Partenariato orientale, i tre Paesi avanzano la richiesta. Una strada lunga e tortuosa, che dovrà fare i conti col contesto geopolitico in corso e quello futuro
Ucraina, Georgia e Moldavia nell’Unione europea? I tre Paesi hanno chiesto a Bruxelles l’avvio dei negoziati per il loro accesso nel corso dell’Eastern Partnership Summit, l’incontro per il Partenariato orientale, tenuto nella giornata di ieri. Una strada lunga e decisamente tortuosa, che implicitamente dovrà fare i conti col contesto geopolitico in corso e quello futuro, in attesa che gli Stati membri valutino a tutti gli effetti costi e benefici di una simile strategia.
“Il nostro obiettivo è quello di acquisire la completa membership nell’Unione europea”, ha scritto su Twitter il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy. “La Moldavia vuol diventare membro dell’Ue un giorno”, ha dichiarato alla stampa la Presidente Maia Sandu. La Georgia si è impegnata a fare domanda ufficiale di accesso entro il 2024. Le idee sembrano chiare a Kiev, Chisinau e Tblisi: l’orientamento a ovest è preferito rispetto ad est. Come può l’Ue dare risposta alle tre nazioni?
Al momento, nel quadro del Partenariato orientale — di cui fanno parte, oltre Ucraina, Georgia e Moldavia anche Armenia e Azerbaijan, con la Bielorussia che ha sospeso le sue attività a giugno 2021 — l’obiettivo è quello di rafforzare l’associazione politica, la più stretta possibile, e l’integrazione economica con Bruxelles.
Altri strategic goals, ai quali si punta nel lungo termine, riguardano i temi della società equa e inclusiva, la trasformazione digitale, la resilienza ambientale e ai cambiamenti climatici, istituzioni responsabili, Stato di diritto e sicurezza, economie resilienti, sostenibili e integrate. Si pensa ora ai prossimi step, con Ucraina, Georgia e Moldavia sempre più interessati alla partecipazione nell’alveo delle politiche europee e atlantiche.
La Russia rimane il principale ostacolo nel rafforzamento dell’avvicinamento ad ovest. Nel caso della Moldavia, la Presidente Sandu è stata chiara: “Abbiamo spiegato a Mosca che la scelta di aderire all’Ue è da rispettare”. Per quanto riguarda la Georgia, da segnalare l’incontro tra il Primo Ministro Irakli Garibashvili e il Segretario Nato Jens Stoltenberg: ribadito l’appoggio all’accesso nel Patto Atlantico per Tblisi e Kiev e, in parallelo, dato supporto nel rimanere vigili per evitare un’escalation con la Federazione Russa. “Qualunque ulteriore aggressione della Russia avrebbe un alto prezzo e gravi conseguenze di carattere politico ed economico per Mosca”, ha assicurato Stoltenberg.
In occasione del vertice per il Partenariato orientale, i tre Paesi avanzano la richiesta. Una strada lunga e tortuosa, che dovrà fare i conti col contesto geopolitico in corso e quello futuro