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L’Unione europea dichiara: non esistono prove sulle forniture di armi cinesi alla Russia


Dopo la visita alla Casa Bianca, il Cancelliere Scholz e la Presidente della Commissione von der Leyen lasciano intravedere un superamento della crisi con la Cina e una possibile ripresa del dialogo internazionale per la fine del conflitto in Ucraina

Matteo Meloni Matteo Meloni
Giornalista, è membro del comitato editoriale di eastwest. Si occupa di geopolitica di Medio Oriente e Nord Africa, Stati Uniti, rapporti tra Paesi Nato, di organizzazioni internazionali. Già Addetto Stampa al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lavorato come Digital Communication Adviser alla Rappresentanza Italiana presso le Nazioni Unite a New York.

Dopo la visita alla Casa Bianca, il Cancelliere Scholz e la Presidente della Commissione von der Leyen lasciano intravedere un superamento della crisi con la Cina e una possibile ripresa del dialogo internazionale per la fine del conflitto in Ucraina

Si abbassano i toni sul possibile coinvolgimento della Cina nella guerra in Ucraina ipotizzato dalle fonti d’intelligence statunitensi e riprese dal Segretario di Stato Antony Blinken. Ora sono gli alleati europei degli Stati Uniti, in primis il Cancelliere Olaf Scholz e la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, a dichiarare che “non esistono prove” sulle forniture di armamenti da parte di Pechino a Mosca. Parole che, gettando acqua sul fuoco, non escludono in assoluto che tale evenienza possa accadere, ma che lasciano intravedere un superamento della crisi con la nazione asiatica che può portare al dialogo internazionale proprio sulla fine del conflitto in territorio ucraino.

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