A Manila, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il Presidente Marcos Jr. hanno affrontato i temi del commercio, dell’innovazione digitale, della sicurezza e della transizione ecologica. Su questo ultimo punto, von der Leyen e Marcos hanno lanciato l’iniziativa Team Europe, che prevede un contributo Ue di 466 milioni di euro per la gestione verde dei rifiuti
Il passato è definitivamente alle spalle. L’Occidente ha messo da parte le perplessità sul conto di Ferdinand Marcos Junior. Non tanto perché non piacesse lui in sé, quanto ovviamente per l’ingombrante retaggio che si porta dietro a causa del padre, dittatore delle Filippine fino al 1986 e alla rivoluzione di febbraio. E a causa della mamma Imelda, ancora viva e per molti vera mente dell’ascesa politica del figlio, che delle Filippine è diventato Presidente dopo le elezioni del maggio 2022.
In molti si aspettavano un’estremizzazione della politica filocinese promossa da Rodrigo Duterte, anche perché la vicepresidente è Sara, figlia del suo predecessore. E invece no, Marcos Jr. ha subito riportato l’arcipelago del Sud-Est asiatico nell’alveo del sistema di alleanze degli Stati Uniti nel Pacifico. Tanto da raggiungere un accordo con l’ex colonizzatore, aprendo quattro nuove basi militari su territorio filippino alle forze armate di Washington. In posizione ritenuta a dir poco cruciale in caso di contingenza militare su Taiwan. O sul mar Cinese meridionale, dove le tensioni con la Cina sono in crescita. Proprio anche in seguito a questa ridefinizione della postura strategica di Manila. Marcos ha ricevuto il definitivo lasciapassare in ambito euroatlantico lo scorso 1° maggio, quando è stato ricevuto alla Casa Bianca da Joe Biden. Rapporti completamente rilanciati nonostante sulle sue spalle pesasse un’antica class action per la sostanziosa somma di denaro che la sua famiglia avrebbe sottratto dalle casse pubbliche filippine durante il regno del padre.
Dopo il placet americano, lunedì 31 luglio è arrivato un altro capitolo importante della diplomazia filippina. Ursula von der Leyen è infatti diventata la prima leader europea a recarsi in visita ufficiale a Manila da quando c’è Marcos Jr. La presidente della Commissione europea ha incontrato il leader filippino nel palazzo presidenziale di Malacañang, quello dove si narra che mamma Imelda aveva una collezione sterminata di oltre tremila paia di scarpe. Qui von der Leyen ha manifestato l’intenzione di dare “un nuovo slancio alle relazioni bilaterali tra Unione europea e Filippine”. In cima all’agenda: commercio, transizione ecologica, innovazione digitale e sicurezza.
Sul primo punto i due leader hanno annunciato l’intenzione di perseguire il rilancio dei negoziati per un accordo di libero scambio “ambizioso, moderno ed equilibrato, incentrato sulla sostenibilità”. Piano ambizioso, che segue gli accordi di libero scambio conclusi dall’Unione europea con Singapore e Vietnam negli scorsi anni. A testimonianza del fatto che Bruxelles punta molto sul Sud-Est asiatico, area in grande ascesa che consente anche una diversificazione dei rapporti commerciali e diplomatici nella regione asiatica rispetto alla Cina. “Le Filippine sono per noi un partner fondamentale nella regione indo-pacifica e con l’avvio di questo processo di valutazione stiamo aprendo la strada per portare il nostro partenariato al livello successivo”, ha detto von der Leyen. “Insieme, realizzeremo il pieno potenziale della nostra relazione, creando nuove opportunità per le nostre aziende e i consumatori, sostenendo anche la transizione verde e promuovendo un’economia giusta”.
Per la presidente della Commissione europea, il futuro accordo di libero scambio comprenderà impegni ambiziosi in materia di accesso al mercato, procedure sanitarie e fitosanitarie rapide ed efficaci, nonché la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, comprese le indicazioni geografiche”. Al centro però anche il tema della sostenibilità, dossier su cui è già arrivato un annuncio durante la visita. Von der Leyen e Marcos hanno infatti lanciato l’iniziativa Team Europe sulla green economy, che prevede un contributo Ue di 466 milioni di euro per la gestione “verde” dei rifiuti. Il tutto nell’ambito del programma Global Gateway lanciato dalla Commissione europea. Previsto anche il trasferimento di competenze, formazione e tecnologie volte a costruire un modello alternativo di gestione dei rifiuti di plastica.
Sul fronte della sicurezza, non sono mancati riferimenti di von der Leyen alla questione del mar Cinese meridionale, con critiche alle manovre di Pechino in merito alle dispute territoriali aperte con Manila. “La Cina deve ancora assumersi pienamente la responsabilità ai sensi della Carta delle Nazioni Unite di sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha dichiarato la Presidente della Commissione Ue. “Ciò sta accadendo sullo sfondo della sua posizione più assertiva nella vostra regione. L’Europa ha costantemente invitato la Cina a rispettare i diritti sovrani degli Stati all’interno delle loro zone economiche esclusive. La dimostrazione di forza militare della Cina nel Mar Cinese Meridionale e Orientale e nello Stretto di Taiwan colpisce direttamente le Filippine e gli altri nostri partner nella regione”.
Von der Leyen ha anche collegato il fronte occidentale con quello orientale, quando ha detto che “qualsiasi indebolimento della stabilità regionale in Asia, la regione in più rapida crescita al mondo, influisce sulla sicurezza globale, sul libero flusso degli scambi e sui nostri interessi nella regione. Quindi, sia che si parli dell’Ucraina o del Mar Cinese Meridionale, la nostra sicurezza è collegata. Ecco perché l’Ue ha rafforzato il suo impegno nell’Indo-Pacifico“. Con riferimenti alle manovre di sicurezza marittima e informatica condotte dai singoli Paesi Ue nella regione. Non esattamente musica per le orecchie di Pechino. Proprio in queste settimane, per esempio, si sono svolte o sono in fase di svolgimento esercitazioni aeree congiunte di Francia e Italia con il Giappone. E le Filippine sembrano sempre più coinvolte in un’architettura di difesa che vede un crescente interesse europeo.
“Le Filippine e l’Ue sono partner affini grazie ai nostri valori condivisi di democrazia, prosperità sostenibile e inclusiva, Stato di diritto, pace e stabilità e diritti umani”, ha detto invece Marcos. “I continui scambi tra me e la Presidente von der Leyen, iniziati a Bruxelles l’anno scorso, testimoniano il nostro comune desiderio di portare le nostre relazioni bilaterali a livelli più alti”, ha aggiunto. Il passato è ormai lontano. E anche i leader europei possono mettere piede senza imbarazzi al palazzo di Malacañang.