Le parole del Commissario Ue Várhelyi preoccupano Skopje e mettono in discussione la credibilità di Bruxelles nei Balcani
Gli uffici del Ministero degli Affari Esteri della Macedonia del Nord hanno cambiato le loro luci in blu per celebrare l’entrata del Paese nella Nato a Skopje, Macedonia del Nord, 27 marzo 2020. REUTERS/Ognen Teofilovski
La Macedonia del Nord chiede chiarimenti a Bruxelles in seguito alle dichiarazioni del Commissario europeo all’Allargamento, Olivér Várhelyi. L’esponente della Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha affermato che laddove ci fossero ancora difficoltà con Skopje nel trovare una soluzione con la Bulgaria, il cui appoggio è fondamentale per entrare in Ue, il processo per l’ingresso in Europa potrebbe proseguire su un canale differente per la sola l’Albania.
Sofia lamenta questioni procedurali ma anche linguistiche. Nel mese di dicembre 2020 il Ministro degli Esteri parlava di “framework che non offre le garanzie legali ricercate dalla Bulgaria”. Eppure, proprio la riforma dell’iter per il processo d’integrazione europeo ha permesso lo sblocco dello stallo per le trattative d’ingresso aperte ad Albania e Macedonia del Nord.
Questo sembra non bastare ai bulgari, che in realtà puntano ad aspetti più identitario-culturali. Sofia chiede che la Macedonia del Nord specifichi che la minoranza slava presente nel Paese — che rappresenta il 10% della popolazione — non parla il macedone ma il bulgaro, insieme al riconoscimento delle origini bulgare della nazione. In questo modo rischia di farsi irta la strada di Skopje verso l’Ue, con le conseguenze del caso: i rischi sono direttamente geopolitici, con Cina e Russia presenti nell’area e interessati a rafforzare la loro influenza.
“La maggioranza degli Stati membri dell’Ue sostengono il processo per l’allargamento sia con l’Albania che con la Macedonia del Nord. Questo diventa un test per la credibilità dell’Ue nei Balcani Occidentali: riuscita l’Europa a mantenere le sue promesse?”, si chiede il vice Primo Ministro nord macedone Nikola Dimitrov. Il Ministro degli Esteri della Slovacchia, Ivan Korcok, parla dell’accaduto scrivendo: “Una politica europea di allargamento credibile dovrebbe abbandonare in Consiglio i veti esistenti e e riconoscere i progressi compiuti dalla Macedonia del Nord e dall’Albania. L’apertura verso i due Paesi è attesa da tempo”.
Le parole del Commissario Ue Várhelyi preoccupano Skopje e mettono in discussione la credibilità di Bruxelles nei Balcani
Gli uffici del Ministero degli Affari Esteri della Macedonia del Nord hanno cambiato le loro luci in blu per celebrare l’entrata del Paese nella Nato a Skopje, Macedonia del Nord, 27 marzo 2020. REUTERS/Ognen Teofilovski
La Macedonia del Nord chiede chiarimenti a Bruxelles in seguito alle dichiarazioni del Commissario europeo all’Allargamento, Olivér Várhelyi. L’esponente della Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha affermato che laddove ci fossero ancora difficoltà con Skopje nel trovare una soluzione con la Bulgaria, il cui appoggio è fondamentale per entrare in Ue, il processo per l’ingresso in Europa potrebbe proseguire su un canale differente per la sola l’Albania.
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