Ji Jianye, sindaco di Nanchino (posizione assimilabile a quella di viceministro nelle gerarchie politiche cinesi) è sotto accusa per corruzione. Secondo quanto riportato dal Quotidiano del Popolo, il potente funzionario sarebbe accusato di aver preso 3 milioni di dollari in tangenti. Ji è dato attualmente sotto la cosiddetta shuanggui, provvedimento disciplinare cui sono sottoposti i quadri di partito.

Ji è una delle «tigri» cui si riferiva Xi Jinping quando lanciò la campagna anti-corruzione con la promessa di non risparmiare nessuno, neanche tra i funzionari ai vertici del Partito. Questo ennesimo scandalo però, potrebbe addirittura puntare più in alto. Ji Jianye, infatti, era già stato capo del Partito di Yangzhou, la città natale nel Jiangsu dell’ex presidente Jiang Zemin. Quest’ultimo, il grande vecchio della politica cinese, ancora all’ultimo Congresso del PCC aveva fatto pesare la sua «esperienza» e rete di contatti, determinando i nuovi equilibri interni al Partito (si dice che la maggior parte dei membri dell’Ufficio Politico centrale del Politburo siano una sua diretta emanazione).
Si tratterebbe di un colpo clamoroso, se è vero che le ultime ondate di arresti sembrano girare intorno a Jiang Zemin e Zhou Yongkang, due «grandi» dell’attuale Partito Comunista, benché non siano più in posizioni ufficialmente apicali.
Per quanto riguarda Ji Jianye, il Quotidiano del Popolo, citando fonti anonime, avrebbero affermato che «la quantità di denaro in gioco nel caso di Ji potrebbe superare i 20 milioni di yuan». Citando fonti interne, ha specificato che «Ji è implicato nelle indagini su Zhu Xingliang, un importante uomo d’affari del Jiangsu».
Ji avrebbe avviato imponenti progetti di rinnovamento sia a Yangzhou, sia a Nanchino, affidandosi quasi sempre proprio all’uomo d’affari arrestato. Secondo le fonti anonime la caduta del sindaco di Nanchino «era prevista».
Come tutti gli altri funzionari pizzicati a intascare mazzette – o semplicemente finiti nel giro di vite previsto contro i nemici politici – Ji sarà quindi sottoposto a indagine interna. Se il Partito infine lo riterrà opportuno sarà sottoposto a procedimento penale.
Ji Jianye, sindaco di Nanchino (posizione assimilabile a quella di viceministro nelle gerarchie politiche cinesi) è sotto accusa per corruzione. Secondo quanto riportato dal Quotidiano del Popolo, il potente funzionario sarebbe accusato di aver preso 3 milioni di dollari in tangenti. Ji è dato attualmente sotto la cosiddetta shuanggui, provvedimento disciplinare cui sono sottoposti i quadri di partito.